Libertango

Libertango

Tango 1990

Música: Astor Piazzolla

Letra: Horacio Ferrer

Registrato nel maggio 1974 allo studio "Mondial Sound", Milano (Italia)
Tecnico del suono: Tonino Paolillo

 

Mi libertad me ama y todo el ser le entrego.
Mi libertad destranca la cárcel de mis huesos.
Mi libertad se ofende si soy feliz con miedo.
Mi libertad desnuda me hace el amor perfecto.

Mi libertad me insiste con lo que no me atrevo.
Mi libertad me quiere con lo que llevo puesto.
Mi libertad me absuelve si alguna vez la pierdo
por cosas de la vida que a comprender no acierto.

Mi libertad no cuenta los años que yo tengo,
pastora inclaudicable de mis eternos sueños.
Mi libertad me deja y soy un pobre espectro,
mi libertad me llama y en trajes de alas vuelvo.

Mi libertad comprende que yo me sienta preso
de los errores míos sin arrepentimiento.
Mi libertad quisieran el astro sin asueto
y el átomo cautivo, ser libre ¡qué misterio!

Ser libre. Ya en su vientre mi madre me decía
“ser libre no se compra ni es dádiva o favor”.
Yo vivo del hermoso secreto de esta orgía:
si polvo fui y al polvo iré, soy polvo de alegría
y en leche de alma preño mi libertad en flor.

De niño la adoré, deseándola crecí,
mi libertad, mujer de tiempo y luz,
la quiero hasta el dolor y hasta la soledad.

Mi libertad me sueña con mis amados muertos,
mi libertad adora a los que en vida quiero.
Mi libertad me dice, de cuando en vez, por dentro,
que somos tan felices como deseamos serlo.

Mi libertad conoce al que mató y al cuervo
que ahoga y atormenta la libertad del bueno.
Mi libertad se infarta de hipócritas y necios,
mi libertad trasnocha con santos y bohemios.

Mi libertad es tango de par en par abierto
y es blues y es cueca y choro, danzón y romancero.
Mi libertad es tango, juglar de pueblo en pueblo,
y es murga y sinfonía y es coro en blanco y negro

Mi libertad es tango que baila en diez mil puertos
y es rock, malambo y salmo y es ópera y flamenco.
Mi libertango es libre, poeta y callejero,
tan viejo como el mundo, tan simple como un credo.

De niño la adoré, deseándola crecí,
mi libertad, mujer de tiempo y luz,
la quiero hasta el dolor y hasta la soledad.

 

"Libertango" nacque come brano solo strumentale nel 1974. Il poeta Horacio Ferrer, liricista ‎d'elezione di Piazzolla e suo grande amico, ne compose i versi molti anni dopo.‎ Un inno alla libertà, quella artistica ma non solo: si pensi a versi come "La mia Libertà conosce colui ‎che uccise ed il corvo che soffoca e tortura la libertà del giusto… Mia Libertà! La desidero anche se ‎mi causerà dolore e solitudine!"‎ Traduzione italiana LIBERTANGO:

La mia libertà mi ama e le do tutto il mio essere

La mia libertà squarcia la prigione delle mie ‎ossa

La mia libertà si offende se ho paura di essere ‎felice

La mia libertà nuda fa l'amore perfetto.

‎ ‎ La mia libertà mi spinge verso ciò che non oso

La mia libertà mi ama così come sono

La mia libertà mi perdona se qualche volta ‎la perdo

per cose della vita che non arrivo a capire.

‎ ‎ La mia libertà non tiene conto degli anni che ho,

pascola infaticabile i miei eterni sogni.

La mia libertà mi abbandona e non sono che un ‎povero fantasma,

mi chiama e in un batter d'ali torno ad esistere.‎

‎ La mia libertà comprende come io mi senta ‎prigioniero

dei miei errori senza pentirmene.

La mia libertà la vorrebbero la stella costretta a ‎brillare

e l'atomo prigioniero. Essere libero!

Che ‎mistero!‎ ‎ Essere libero

. Quand'ero ancora nella sua ‎pancia mia madre mi diceva:

‎"Essere liberi non si compra, non è un dono nè ‎un favore"

Io vivo del bel segreto di questa sfrenatezza.

Se polvere ero e polvere sarò, sono polvere di ‎allegria,

e in latte di anima fecondo la mia libertà in ‎fiore.

‎ ‎ Da bambino la adorai, crebbi desiderandola la mia libertà,

donna di tempo e luce l'amo fino al dolore e alla solitudine.

‎ ‎ La mia libertà mi fa sognare i miei amati ormai ‎morti

La mia libertà adora i vivi che io amo

La mia libertà mi dice, di tanto in tanto,

‎da dentro che siamo tanto felici quanto desideriamo ‎esserlo.‎

‎ La mia libertà conosce colui che uccise ed il ‎corvo

‎ che soffoca e tortura la libertà del giusto.

La mia libertà se ne sbatte di ipocriti e ignoranti

La mia libertà sta in piedi fino a tardi con santi ‎e gaudenti.

‎ ‎ La mia libertà è tango sfrenato

ed è blues ed è cueca, e choro, danzón ‎e romancero

La mia libertà è tango, trovatore di villaggio ‎in villaggio

ed è banda di strada e sinfonia ed è coro in abito ‎da cerimonia.

‎ ‎ La mia libertà è tango che balla in diecimila ‎porti

ed è rock, malambo e salmo ed è opera e ‎flamenco

Il mio libertango è libero, poeta e randagio

vecchio come il mondo, semplice come ‎un ideale.‎

‎ Da bambino la adorai, crebbi desiderandola

la mia libertà, donna di tempo e luce

l'amo fino al dolore e alla solitudine.‎


Si diceva: "Tutto può cambiare in Argentina, ma non il tango". Non fu così. Astor Piazzolla infranse questo muro e diede vita a quel “nuevo tango” innescando un processo di modernizzazione, creando l'espressione più attuale, coerente e tesa dell'anima argentina. Sulla scia di questa nuova idea compositiva si propone un itinerario musicale che si caratterizza per la fusione di ritmi latini e jazz che si incontrano nella musica sensuale di Astor Piazzola.

Un tango avvincente, sensuale, e raffinato che fu registrato nel 1974 a Milano dal grande bandoneonista e compositore argentino. È difficile non ricordare il motivo principale del brano, che resta impresso anche nella memoria dell’ascoltatore meno appassionato al genere.

Il musicista Astor Piazzolla è uno dei nomi più importanti della scena del XX secolo. Il suo spirito innovatore, che lo ha portato a sperimentare nuove combinazioni di tango e jazz, ha fatto sì che sia ricordato per aver letteralmente riformato lo spirito del tango argentino.

Il pezzo simboleggia l'amore del compositore per il “Tango Nuevo”, una evoluzione del tango classico introdotta da Piazzolla stesso grazie all'uso di strumenti e influenze armoniche provenienti dalla musica classica.

Se da una parte questa grande libertà interpretativa e straordinaria capacità tecnica hanno reso Piazzolla così importante, è anche vero che dall’altra parte, molti “puristi” e difensori della tradizione lo hanno spesso considerato e definito con un’immagine metaforica el asesino del tango così come inteso secondo gli stilemi più classici.

Del resto, il cosiddetto nuevo tango di Piazzolla si presenta sensibilmente diverso dal tango della tradizione in quanto in grado di assorbire e combinare al suo interno elementi di provenienza eterogenea, dal jazz sino a includere dissonanze, sonorità e innovazioni estranee al tango.

Inoltre, Piazzolla ha fatto ricorso a strumenti innovativi, come l’organo Hammond o la marimba, il flauto, il basso elettrico, la chitarra elettrica e la batteria, che non venivano adoperati in precedenza per il tango tradizionale. Sono questi gli elementi chiave del percorso creativo di Piazzolla che ci consentono di chiarire l’importanza del musicista per la storia di questo genere musicale e tipologia di danza identificati col nome Tango.


L'organo Hammond è un organo elettrico progettato da Laurens Hammond e costruito dalla statunitense Hammond Organ Company. Nonostante esso fosse in origine destinato alle chiese in alternativa ai più costosi organi a canne, trovò largo utilizzo nel jazz, blues, musica gospel, easy listening e, in misura inizialmente minore ma poi sempre crescente, per il rock e il pop.
Hammond. A105. Organo elettrofonico.
Concepito da Laurens Hammond è Il più completo degli organi Hammond. Con le stesse caratteristiche tecniche del B3, ma con aggiunta amplificazione valvolare, altoparlanti e riverbero interni, è racchuso nel mobile del C3, il più classico degli organi, celebrato per le sue impareggiabili timbriche "percussive" e, per questo, reso famoso da "virtuosi" del calibro di Keith Emerson, Brian Auger, Tony Banks, John Lord e praticamente da tutti i tastieristi della storia del rock e non solo, Pink Floyd inclusi, naturalmente.
Abbinato all' amplificatore Leslie, si ottengono sonorità irraggiungibili da qualsiasi "clone" o tantomeno riproducibili così fedelmente da sistemi audio e impianti convenzionali o ultra-sofisticati.
 Nell'anno 2007 e per la prima volta in Italia, il Conservatorio di Musica di Salerno ha istituito la cattedra di organo Hammond nel Triennio Jazz di I livello, e dal 2010 anche nel Biennio specialistico di II Livello.


Hammond. A105. Organo elettrofonico. Concepito da Laurens Hammond è Il più completo degli organi Hammond. Con le Proprio con questi strumenti, comprensivi di una sezione di archi, nel maggio del 1974, ha registrato il suo album più famoso, intitolato appunto “Libertango”. Questo tango è conosciuto ovunque, ed è stato interpretato da diverse personalità del mondo della musica, anche se probabilmente non tutti ne conoscono la storia o l’autore.

Il titolo è composto dalle parole Libertad, ovvero libertà in lingua spagnola, e Tango. Qualcuno pensa che il nome derivi da quello del suo caro amico Libertella, per cui si pensa che lo scrisse, che insieme a Luis Stazo creò il Sexteto Mayor e con questo gruppo, nell'80, aprì le porte del mondo per ballare il tango con lo spettacolo "Tango Argentino" e nel 2003  vinse  un Grammy latino per il Miglior Album Tango per il suo album "Omaggio a Piazzolla".

Si tratta di un brano particolarmente importante per il percorso di Piazzolla che proprio attraverso questa composizione si afferma a livello mondiale. Attraverso Libertango assistiamo al passaggio dal tango tradizionale al cosiddetto Tango Nuevo.

Libertango non è solo il nome di un brano ma il titolo di un intero album, di cui appunto, l’omonimo tango rappresenta il lavoro più noto.

L'orchestra, formata per la quasi totalità da eccellenti musicisti italiani, vede la presenza di due fra i più talentuosi e richiesti giovani musicisti del periodo, Pino Presti al basso elettrico e Tullio De Piscopo alla batteria, determinanti per la svolta stilistica del compositore argentino con il loro contributo

Alcune fonti riportano la leggenda del noto concertista Massimiliano Pitocco, che racconta, secondo la vedova Piazzolla, che la composizione nacque per sostenere la libertà dell’Argentina; mentre il musicologo Paolo Picchio ha parlato della strana avventura italiana di questo brano. L’editore Pagani, che allora era anche musicista del gruppo italiano di Piazzolla, chiese al maestro di comporre un brano più breve dei classici tre minuti per passaggi radiofonici (il tango non veniva programmato nei circuiti classici, ma neanche in quelli di musica leggera per i “tempi” non proprio radiofonici), ma Piazzolla aveva sempre rifiutato. Nei giorni successivi, però, il compositore argentino portò una breve composizione all’editore, si trattava di Libertango.

La storia degli  anni ' 50 inizia tra i contrasti, "un' evoluzione che è quasi una rivoluzione, e il rivoluzionario ero io". Per sua stessa ammissione, Piazzolla impose una svolta a quella che era ed è la musica del suo paese. Iniziò a darle una elaborazione più complessa, introdusse armonie, contrappunti, fughe e orchestrazioni che attirarono su di lui le ire dei tradizionalisti. Volle per il tango chitarre elettriche ed orchestre d' archi, improvvisazioni e effetti speciali. Per aver osato infrangere la tradizione subì l'indifferenza e talvolta l' ostilità dei suoi compagni di strada, di quelli più importanti come Jorge Luis Borges che uscì dopo mezz' ora da un suo concerto dicendogli che quello che aveva ascoltato non era tango, ed anche della sua gente, come quel guidatore di taxi che dopo averlo riconosciuto non volle farlo salire sulla sua automobile. Astor Piazzolla soffriva di questo, ma non cambiava il suo cammino: i giovani lo amavano ed aveva anche iniziato una collaborazione (come Fellini e Rota, diceva) con il regista argentino Fernando Solanas per il quale aveva composto le musiche di due film, Tangos e Sur. Anche per questo aveva concentrato la sua attività all' estero, specie in Europa dove era amatissimo. In Europa aveva imparato che cosa fosse la libertà, parola che nel suo paese diventava sempre più obsoleta. Lui conduceva la sua rivoluzione in musica, e le sue composizioni si intitolavano Balada para un loco, Libertango, Violentango, Undertango, Persecuta, persecuzione, che resta uno dei suoi brani più belli e strazianti, causa di non pochi problemi politici.

Lo stesso compositore ricorda che nel suo paese, al termine di un concerto, regolarmente uno spettatore si alzava in piedi e, fra l’ilarità generale, dichiarava: “Caro Astor, la tua musica è bella, ma ora suonaci un tango”. Destino di chi non può essere profeta in patria, soprattutto quando va a toccare abitudini e tradizioni assurte a religione di stato. E, del resto, Piazzolla era nella posizione migliore per una “grande riforma” dal momento che ha vissuto a lungo  con la famiglia negli Stati Uniti e in Francia, venendo a contatto da una parte con la musica jazz e, dall’altra, studiando composizione con Nadia Boulanger, la quale – è scritto nella sua biografia – gli consiglia di continuare con la musica popolare argentina dicendogli “Qui c‘è Piazzolla, non lasciarlo mai!”. Tutta la sua esistenza è stata una lotta infaticabile per affermare la sua visione artistica, costituendo ensemble, introducendo strumenti che non venivano mai usati per il tango, come l’organo Hammond, la chitarra elettrica, la batteria. Alla fine ce l’ha fatta (e la sua grandezza è stata riconosciuta ufficialmente, nel 2008 all’aeroporto internazionale di Mar de La Plata fu dato il suo nome), ma quanta fatica! Del resto anche la musica di Piazzolla è nel più compiuto stile tanguero, frutto com’è di influenze provenienti da culture diverse, americane ed europee, come il tango delle origini nascque dall’incontro multietnico dell’immigrazione nel mar de la Plata. L’esercizio più difficile e dunque altamente sconsigliabile è quello di cercare di individuare all’interno della sua musica influenze o contaminazioni diverse, che ormai fanno parte inscindibile di un unico grande stile che è lo stile Piazzolla.

Moltissime sono le versioni di Libertango interpretate e realizzate da diversi artisti della musica contemporanea. Tra queste ricordiamo la versione di Grace Jones, quella della Jazz Mandolin Project, quella di Kati Kovács,e Guy Marchand, (Moi je suis tango). Negli anni Novanta, poi, il violoncellista Yo-Yo Ma, nell’album Soul of the Tango: The Music of Ástor Piazzolla, oppure, il chitarrista Al di Meola in The Grande Passion, e, nel 2004, da Sharon Shannon  che hanno lasciato la propria interpretazione di questo Tango.

Figlio di Vicente “Nonino” Piazzolla, di origini pugliesi e di Asunta Mainetti, di origini garfagnine, Astor detto El Gato per la sua genialità, ha avuto un rapporto particolare con la Penisola. Alcune delle più famosi cantanti dell’epoca (1960-1980) come Milva, Mina e Edmonda Aldini hanno interpretato i brani più famosi di una produzione che conta più di mille composizioni.

Parti della registrazione originale hanno fatto da colonna sonora in spot pubblicitari televisivi, come per il brandy Vecchia Romagna, e per alcuni modelli della casa automobilistica Volvo.

Nel 1998 anche il regista Roman Polansky ha inserito Libertango nella colonna sonora del suo film Frantic con Harrison Ford ed Emmanuelle Seigner. Proprio la versione di Grace Jones, artista dallo spirito eclettico, che aveva già interpretato la meravigliosa La vie en rose di Edith Piaf, viene inserita nel film. Il suo titolo però è diverso (come pure il testo): I've Seen that Face Before (Libertango).

Sempre nello stesso anno, il brano ha vinto anche il Grammy Award a Hollywood come migliore composizione strumentale. Insomma, non solo un tango conosciutissimo ma anche premiato e interpretato costantemente dai musicisti di tutto il mondo.

Testo di Grace Jones

 

Strange, I've seen that face before,
Seen him hanging 'round my door,
Like a hawk stealing for the prey,
Like the night waiting for the day,

Strange, he shadows me back home,
Footsteps echo on the stones,
Rainy nights, on Hausmann Boulevard,
Parisian music, drifting from the bars,

Tu cherches quoi, rencontrer la mort,
Tu te prends pour qui, toi aussi tu detestes la vie,

Dance in bars and restaurants,
Home with anyone who wants,
Strange he's standing there alone,
Staring eyes chill me to the bone

Dans sa chambre, Joel et sa valise,
un regard sur ses fringues,
Sur les murs, des photos,
Sans regret, sans mélo,
La porte est claquée, Joel est barré

 

Ho Già Visto Questo Viso Prima D’ora (libertango)

 

Strano, ho già visto questo viso prima d’ora,

l’ho visto camminare avanti e indietro fuori dalla mia porta

come un falco che insegue la sua preda

come la notte che aspetta il giorno

 

Strano, mi ha seguito come un’ombra fino a casa

i passi facevano eco sul selciato

notti di pioggia nel Boulevard Haussmann

musica parigina esce dai bar

 

cosa cerchi? Vuoi incontrare la morte?

chi credi di essere, anche tu detesti la vita?

 

balla in bar e ristoranti

porta a casa tutti quelle che vuole

strano, è da solo

i suoi occhi mi fissano e mi gelano fino alle ossa

 

Nella sua camera, Joel e la sua valigia, 

uno sguardo ai suoi vestiti

sulle pareti alcune foto 

senza rimpianti, senza drammi

La porta sbatte, Joel se n’è andato

 

Innumerevoli le versioni di questo brano e i vari spartiti e arrangiamenti che son stati fatti dalla sua nascita ad oggi.

Libertango, oggi, può quasi assimilare la sua fama a quella de La Cumparsita poichè è uno dei brani più conosciuti nel mondo.


 

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 Libertango – Astor Piazzolla – testo e video

 

 

 

 

 

 

 

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