Le figure tipiche del Tango originale e il loro significato

L’iconografia del tango danza: L’analisi della danza.

 

~ Le figure tipiche del Tango originale e il loro significato ~

di Mădălina Goga

 

Quebrada, entrada, balanceo, taconeros, arrastre

 

I neri abitavano nel Barrio del Tambor, il quartiere del bongo, così denominato per il suono dello strumento. Col passare del tempo, il Barrio del Tambor si è trasformato nei quartieri di Monserrat e San Telmo di oggi. La quebrada, la famosissima figura tipica del tango originale, secondo una leggenda urbana, è nata proprio all’incrocio di questi due quartieri. R.F. Thompson identifica una litografia realizzata dall’artista di discendenza italiana Carlos Pellegrini dove si riconosce la quebrada (R.F. Thompson, op.cit., p. 85). Pellegrini raffigura una scena di purificazione nel cortile della Chiesa di Nuestra Signora de Rosario situata oggi su via Defensa angolo con Belgrano, cioè tra San Telmo e Monserrat. Nella parte sinistra dell’immagine si vede un uomo di colore nero con le ginocchia molto flesse puntate verso terra. Questo, sentendo il ritmo dell’orchestra, balla fukama (Il concetto è stato già preso in esame nel capitolo 2, sotto la voce che riguarda la coreografia del tango.) . Il passo sembrerebbe di comparire per la prima volta attorno all’anno 1806 ed era un passo di danza africana che significa ad literam, “piegare le gambe come una capra" e che dal punto di vista iconografico rappresentava l’onore. La quebrada del tango ha
preso la flessione delle ginocchia che si avvicinano molto a terra, combinandola con l’abbraccio europeo di coppia e il movimento delle anche.


Il tango si balla con contorsioni. Si parte dalla quebrada e si si arriva all’entrada, al balanceo e al taconeros. Nel ballo originario tutto evoca qualsiasi cosa però non la verticalità.

Le contorsioni sono strettamente legate alla cultura africana. In Congo, le radici contorte segnalano la presenza degli spiriti. Gli spiriti sono le entità più importanti dei morti. Ecco il modo di protesta dei neri che poi si è trasferito nella simbologia del tango: non importa se la classe dominante, l’élite, non accetta la loro cultura, il loro modo di essere. Per loro, le contorsioni sono un modo si identificarsi
con gli spiriti che rappresentano la condizione più alta della loro esistenza. Attraverso queste, i ballerini si sentono forti contro tutti i pregiudizi della società argentina.

Patada o Entrada

L’entrada è un passo che invade lo spazio del partner. Le radici di questo passo risalgono sempre al ballo africano delle tribù di Congo e rappresentano il climax della danza. Gli africani lo chiamavano bumbakana e si eseguiva mentre i ballerini, posizionati uno di fronte all’altro, si avvicinavano e all’improvviso, si colpivano con gli addomi.

Nel caso del tango si tratta dell’inserimento di un piede tra le gambe del partner. È importante il paragone perché entrambi, entrada e bumbakana, implicano l’invasione del proprio spazio, non avere più il controllo sui propri gesti.
Il balanceo ha le sue radici nei balli africani, dove i ballerini, posizionati uno di fronte all’altro fanno qualche passo in avanti per tornare poi alla loro posizione iniziale: oscillano tra il passato e il futuro, perché non può esistere futuro senza la contemplazione del passato.

Nel tango anche se la direzione di movimento si realizza nel senso antiorario, la traiettoria è lineare, cioè si va avanti e indietro. L'uomo sempre chiede in avanti, e la donna gli risponde eseguendo dei passi indietro. Il significato sta nel concetto africano kanso n’niku weti bookila n’niku, «un movimento ne chiede un altro» (R.F.Thompson, op.cit., p. 66 citazione Fu-kiau communication June 2002.) con chiaro riferimento al movimento periodico che rappresenta le domande e le risposte della vita.
I taconeros sono dei passi dei balli popolari andalusi arrivati prima nelle pampas sui
campi dei gauchos, per trasferirsi poi, insieme a loro, a Buenos Aires e nel tango. Il passo, o meglio detto il firulete entra in Argentina col ballo escondito (nascosto) che è una specie di variante al ballo tipico dei gauchos: il gato (R.F.Thompson, op.cit., p. 57 citazione Fu-kiau communication June 2002) . L’escondido è però il ballo rurale dei mori, una variazione del flamenco, dove i ballerini ballano separati ognuno eseguendo passi ampi e impetuosi (escobillaos) marcando la terra con zapateros (Il termine deriva dalla parola zapatos, che significa scarpe. Qui si definisce una specie di gesto fatto con le scarpe,
cioè battendo la terra con i piedi.) . Ai piedi dei gauchos, gli zapateros si
trasformarono nei taconeros, cioè durante il ballo, per renderlo più intenso, il ballerino colpiva la terra col tacco degli stivali. L’azione di colpire la terra evoca un omaggio per gli antenati. Il gesto di taconear era spesso realizzato durante il cayengue. Si racconta che il ballerino El Pibe Palermo finiva sempre il ballo taconeando. Anche oggi, Juan
Carlos Copes, la leggenda del tango danza, è molto affezionato a questo passo.
Per inserire una nota d’ottimismo nel ballo si eseguiva l’arrastre che nel senso figurativo significa "l’abilità di risolvere i problemi". E’ un passo che si trova anche nel Sagumuna, un ballo congolese. Si realizzava trascinando il piede nella sabbia. Dal punto di vista iconografico significherebbe la dissoluzione di tutti i problemi, disperderli come se fossero sabbia.

 

Fonte: http://www.academia.edu

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