Danze del Folklore argentino di derivazione spagnola: Il “Gato”

Il "Gato" proveniente dal tradizionale ed antico ballo spagnolo il zapateado, la
cui nascita si perde nella notte dei tempi senza aver mai cambiato un gesto o un passo.
Nello zapateado si fa riferimento all'abituale confronto tra uomo donna, ballato in alterni inseguimenti che si eseguono battendo i piedi per terra per seguire il ritmo, allontanamenti femminili che rappresentano un lasciare il compagno seguiti dall'avvicinamento dei partner che le riconquistano, con un susseguirsi di spettacolari volteggi. E' ballato ancor oggi in Spagna, nelle feste folcloristiche, da gruppi che ne mantengono la tradizione.
Il gato è la più tipica danza creola, un ballo agile e allegro con coppia sciolta ed indipendente, il ritmo è vivace con espressioni picaresche.
La coppia descrive un gioco amoroso, nel quale l'uomo, quasi mai un gaucho ma piuttosto un benestante o un militare, insegue la sua dama con eleganza e prudenza.
Lo storico della musica argentina

Ventura R. Lynch scrisse, nel 1883, nella sua pubblicazione "Cancionero Bonaerense": credo che non esista un gaucho che non sappia per lo meno strimpellare un gato" per dimostrare che perfino nella sperduta Pampa veniva suonato,
 tanto era divenuto popolare.
Effettivamente divenne così popolare da essere utilizzato come musica d'accompagnamento anche per danze contadine esercitate intorno ai fuochi serali, nelle aie o nei cortili delle case coloniche.
Questa movimentata danza venne ballata in diverse nazioni sudamericane come Perù, Cile, Uruguay, Paraguay, però si sviluppò fortemente in Argentina dove assunse la sua massima espressione. Il gato si ritiene sia stato consolidato, come espressione folcloristica, sicuramente prima del 1820 in quanto da questa data si conoscono esempi di ballo ed è stato documentato in tutto il Paese.
Jorge M.Furt, nel  suo libro "Coreografía Gauchesca" del 1927, identifica tramite una strofa l'identità di un tipico gato, la strofa è la seguente:


“Salta la perdiz, madre
salta la infeliz;
Que se la lleva el Gato
el Gato – mis-mis"


Paragonata ad una vasta documentazione si poterono stabilire con certezza le varianti di questa danza, ballata sia dai contadini, sia dall'alta aristocrazia, sia dai cittadini che dai gauchos.
Le denominazioni non indicano nulla più che la provenienza e le leggere modifiche regionali o locali, che niente tolgono per snaturare le sue peculiarità.
In certe occasioni queste caratteristiche vengono menzionate anche come "Bailecito" senza che per questo possa confondersi con la danza dello stesso nome, in quanto anch'essa subì l'influenza del "Gato" o di una delle sue varianti.
Nessun ballo ha prosperato tanto come questo, che venne ballato da tutte le classi sociali e in quasi tutte le province possedendo la qualità di poter essere alternata con un elegante "Minué" con il "Cuando", e riunendone tutte le qualità.

Possiamo assicurare, senza timore di equivocare, che è la più tipica delle danze di coppia nate in Argentina, lasciando ampio
margine per la sua semplice coreografia in quanto manifesta la personalità dell'uomo e la inconfondibile grazia della donna argentina.
Questa danza si praticò nelle aie delle fattorie, esiste una frase che lo documenta e che ritorna spesso nei ritornelli "las chinas y los gauchos" che si può intendere come: "le donne ed i cavalieri" e per la sua facilità coreografica potrebbe, durante la sua prima diffusione e con l'espansione dell'Argentina, aver generato come variante, altre danze, che in seguito si sono consolidate nei diversi ambienti e territori con folclori propri.


Le sue figure più semplici sono, il giro completo, la giravolta, lo zarandeo della donna e zapateo dell'uomo, il mezzo giro e per la finale, giro completo e rotazione con abbraccio della coppia.
La coreografia tradizionale del gato viene eseguita con le seguenti figure che vengono ripetute due volte:

Introducción 8 compas
Vuelta entera 8 compas
Giro 4 compas
Zapateo y Zarandeo 8 compas
Media vuelta 4 compas
Zapateo y Zarandeo 4 compas
Giro final 4 compas

 

 

 


Essendo un antichissimo  ballo nazionale, il Gato, a seconda delle città o degli ambienti in cui venne ballato, a volte cambia nome, assumendo nomi come per esempio "cielito" oppure cambia sequenze ed addirittura tipi di passi. Comunque esistono tutt'oggi diversi modi di ballarlo generati dalle molteplici varianti, per esempio; "Gato Bonaerense" il "Porteño", "Cuyano", "Cordobés" di Cordoba, "Gato con relaciones", "Gato encadenado", "Gato polkeado", il "Gato patriottico", il "Gato con rapporto amoroso", ed altri ancora ed una particolarissima versione detta "Gato correntino" che si balla specificamente nelle città di Corrientes, Buenos Aires e Santiago del Estero.

Le danze del folclore argentino * Rassegna delle danze più note *- Indice

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