La coreografia del Tango – parte 3

di Mădălina Goga

Come già sottolineato prima, il tango danza, al suo inizio non ha una coreografia nel vero senso della parola. Cioè non esiste nessun ordine dei passi o delle figure (Una 5-mdq-1combinazione relativamente stabile tra distinti passi che è facilmente riconoscibile dopo aver ricevuto un nome metaforico, come ad esempio la medialuna – un dolcetto specifico di Buenos Aires a forma di mezza luna). Il modo di ballare avviene attraverso l’interpretazione plastica del modo di sentire il ritmo da parte del ballerino.

Una coreografia implica una forma, un piano di evoluzione e una serie di regole. Essa si fonda sull’azione di camminare en tension (C. Vega, op.cit., p. 11), in tensione, e si realizza per mezzo di una serie di movimenti, spostamenti e attitudini.

Gli strumenti della coreografia sono: la struttura del corpo con la parte superiore denominata anche «corpo drammatico» attraverso il quale si esprimono le emozioni e la parte inferiore «corpo espressivo» con l’aiuto del quale la coppia può raccontare la sua storia unica; l’abbraccio e le anche di entrambi i ballerini che funzionano come articolazione della danza rappresentano el tercer volumen, «il terzo volume», ossia lo spazio tra i ballerini al livello del quale si esprime l’emotività del ballo.


SalidaPrima di iniziare a comporre la propria coreografia vi sono quattro passi o movimenti che rappresentano la salida. Il termine significa, tradotto mot-a-mot, «uscita» e si riferisce all’aspetto fisico/dinamico dell’uscita dell’uomo sul lato destro della donna. Non esiste tango senza la salida che si distingue in quattro tipi: simple, retrocesa, in prommenade, doble. Nella prima, l’uomo esce col piede sinistro seguendo un percorso a L. Per eseguire la seconda si fa un passo indietro prima dell’uscita simple. La terza risale agli anni ‘900 e si inizia con il piede destro dell’uomo che si incrocia davanti al sinistro. Si procede verso la sinistra dell’uomo. I passi della donna devono essere realizzati allo specchio. Così, i due corpi dei ballerini prendono la forma a V. L’ultimo tipo di salida (Si usa a partire dagli anni ’30 del Novecento chiamandosi anche sovrappasso ed è la posa tipica del tango contemporaneo. Il sovrappasso è stato introdotto dal ballerino, El Vasquito. La figura è nata mentre il ballerino praticava il tango con un compagno, e non avendo lo spazio per muoversi, ha fatto un passo indietro incrociando i piedi) consiste nell’apertura da parte del maschio a sinistra con il piede sinistro, incrociandolo al destro. Poi si riporta il piede verso sinistra e si procede con la salida simple. Entrambi, la donna e il maschio, eseguiranno i passi corrispondenti con il piede opposto.


Si sono identificati una decina di passi originari del tango che si eseguono anche oggi. Nella sua evoluzione, il tango aggiunge altri passi e figure, però la base rimane sempre la stessa.
Comunque, i passi classici databili tra il 1875 e il 1916 sono: el corte, la caminata, la quebrada, la medialuna, el ocho, la corrida, firulete, la marcha (taconeo, balanceo, sentada o sentadita), la molinette, la tijera.


El corte – il termine fa riferimento alle origini nere del ballo. Può significare sia tagliare 1914-Chester-Corte-Picture-2– deriva dal verbo cortar – sia una figura eseguita piegando il ginocchio della gamba di appoggio ed estendendo l’atra gamba davanti o dietro il corpo (Lidia Ferrari, L’uomo che conduce ma la donna che non è una marionetta, in <<Tangologia 2…>>, pp. 165-246, p. 235). El corte è effettuato da entrambi i ballerini nello stesso tempo, mentre sembra che dormano appoggiandosi l’uno all’altro. El corte è una pausa del ballo che si realizza in sintonia con il ritmo della musica ed è considerato anche una
figura. Inoltre el corte è visto anche come un preludio della quebrada (AA. VV., ¡Tango! El baile, el canto, la historia, Simón Collier (a cura di), Buenos Aires, Ed. Odín, 1997,
031-300x300p.46).


La quebrada è una posizione caratteristica del Tango e risale alla fine dell’800 quando si parlava di tango con cortes y quebradas (così si descriveva il ballo “nero” – osceno e sconveniente).
Hector Aricó(Héctor Aricó, Tango tradicional, Buenos Aires, Todocopia, 1997, p. 19) 89 descrive la quebrada come el corte, nel senso che entrambi i ballerini si fermano
nello stesso tempo solo che si modifica la posizione della coppia attraverso un pivot oppure accentuano la pausa della musica con un movimento delle anche.
75-caminata


La caminata è il passo che significa letteralmente camminare al ritmo della musica.


La medialuna è il passo della donna che gira attorno all’uomo e che promo251997529EN-Media-Luna-1appunto, sembra una mezza luna. La donna inizia con un ocho atras, mentre l’uomo gira verso destra pivotando su entrambi i piedi.


El ocho – praticamente si disegna con il piede, sulla pista da ballo o per terra, il numero otto.


roldanLa corrida si esegue sia col camminare l’ultimo movimento del passo basico sia col camminare sugli impulsi musicali. I ballerini avanzano con entrambi i piedi a zig-zag, i ballerini alternando le angolazioni. Si entra verso la parte destra e si esce alla sinistra.


Los firuletes sono i passi o le figure di “ornamenti” che non hanno una denominazione specifica.
Come esempio ci sono: los caricias o el enganche: dove la gamba della donna
cariciasaccarezza quella del maschio; la entrada: la donna inserisce rapidamente e brevemente (nel tempo di un battito musicale) la sua gamba fra le gambe del compagno.


La marchael taconeo quando si batte con il tacco sulla terra per dare più forza al ballo; el balanceo è il movimento a sinistra e a destra e la sentada indica l’atto della femmina di sedersi sul ginocchio o sulla gamba in flessione del compagno.


La molinette si realizza quando il cerchio delle anche si stringe diventando molto stretto. Di solito è seguita dagli ochos adelante o atras, avanti e indietro.


maxresdefaultLa tijera è rappresentata da una flessione molto accentuata delle ginocchia dove i piedi finiscono incrociandosi come se formassero una forbice.


La coreografia implica uno stile, un modo di realizzare il movimento, un modo di ballare. La forma del ballo costituisce lo spirito del ballerino. I cronisti utilizzavano una moltitudine di aggettivi per descrivere la indexcoreografia del ballo: quebrallon, compadron, onduloso, mimoso, pieno, triste, sensitivo. Lo descrivevano anche in rapporto con i passi eseguiti. Dunque si balla con quebrada, taconeo, balanceo, corte, medialuna o firulete. Inoltre la coppia attuava la figura di dormire l’uno sulla spalla dell’altro nella pausa musicale e quando i corpi dei ballerini erano paralleli si eseguiva el refiloneo (le anche dei ballerini si univano).

 

Fonte: http://www.academia.edu


 

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