La strada del tango – Parte 1: Le Origini

di Talonsonero

Parte 1 Le Origini

Il tango delle origini è una fusione di ritmi, la cui provenienza è da ricercare nella cultura creola da una parte e dall'altra nell'insieme di tradizioni culturali che la forte immigrazione Tango-origenaveva importato da Africa, America centrale ed Europa, popolando i “barrios” rioplatensi sin dalla metà del XIX secolo.
Si stima che il consolidamento del genere abbia richiesto circa un periodo di quaranta anni, durante i quali si fusero forme musicali diverse come per esempio il candombe, la payada, la milonga,la habanera, la polca, il vals, la guajira flamenca, la cubana, il fandango, il fandanguillo, ecc.
Il tango trova le sue origini tanto in Argentina, come nella Banda Orientale (la zona ad oriente e a nord del fiume Uruguay) dove le città che maggiormente contribuirono alla sua creazione furono Buenos Aires, Montevideo e Rosario.
Le prime formazioni musicali erano composte da due, tre musicisti oppure piccole orchestre formate al momento, i cui musicisti suonavano flauti e arpe. Poi si aggiunse il violino e occasionalmente strumenti a percussione di origine africana o altri nuovi strumenti come mandolino, l'armonica, l'acordeon, la tromba e il corno. Persino un pettine usato insieme a una carta da sigaretta poteva funzionare come strumento a fiato per marcare il tempo. Negli ambienti chiusi poteva essere utilizzato anche il pianoforte o l'organo. Con il tempo la chitarra sostituì l'arpa e la formazione più classica divenne quella formata da un flauto, una chitarra e il violino. I musicisti della prima epoca erano abbastanza anonimi e l'impostazione della formazione abbastanza anarchica, non c'era una vera caratterizzazione né musicale né timbrica.
Lo strumento protagonista divenne presto il violino, capace di esprimere maggiore intensità e sentimentalismo. Il flauto poteva dare carattere malinconico oppure, più spesso, un carattere giocoso con le sue fioriture. La chitarra e in generale lo strumento a corda, forniva la pulsazione ritmica. I primi musicisti erano musicalmente analfabeti, suonavano a orecchio e improvvisavano; solo quelli dotati di miglior orecchio erano in grado di memorizzare e ripetere le melodie. Il repertorio era molto ridotto e le poche composizioni erano ripetute fino alla nausea, con una grande quantità di variazioni o riassemblate nelle loro parti in modi diversi. Divenne consuetudine usare tre temi per ogni brano.
Non esiste traccia scritta delle prime composizioni. I pochi in grado di leggere e scrivere musica hanno pubblicato, solo più tardi, a proprio nome traendone un vantaggio economico. Questo modello durò fino alla fine del secolo quando, dalla Germania, arrivò il bandoneon che sostituì il flauto mentre il piano si aggiunse stabilmente alla formazione. Strumenti come corno e organo a rullo resero il tango più popolare,in particolare a Buenos Aires alla fine del secolo XIX.
Gli organi a rullo erano facilmente trasportabili, potevano essere installati in un carro e portati in giro per le strade della città, divennero frequenti nelle case popolari, nei postriboli, nelle strade, nelle piazze, nelle “peringundines”, balli che si davano per la gente comune il giovedì e nei festivi dalle 4 del pomeriggio alle 8 della sera. Questo strumento interpretava le musiche più apprezzate e il tango era una di queste. In origine era solo strumentale, suonato per essere ballato, solo a metà ottocento cominciò a comparire il tango cantato, (in forma solista oppure in duo, mai in coro) come genere ben distinto da quello tradizionale.
Il brano “El Queco” fu il primo tango documentato di diffusione popolare. Secondo alcuni la parola queco era un modo di chiamare il postribolo e questa canzone era cantata dalle truppe del generale Arredondo durante i giorni della rivolta del generale Mitre, dopo le elezioni del 1874. Altri dicono che sia un tango andaluso. Seguirono molti altri titoli di cui si conserva il nome, altri il cui nome si é perso, anche perché durante le dittature militari furono proibite le canzoni di contenuto considerato volgare. Altri titoli furono assegnati molto più tardi rispetto alla composizione, infatti, si pensa che molte di esse siano nate senza. Secondo il Museo de la Partitura Historica di Rosario il primo tango registrato e a cui fu dato un nome sarebbe "La canguela", che risale al 1889.
Alla fine del secolo XIX al Rio de la Plata arrivò il bandoneon. C'è chi fa risalire al 1870 l'arrivo dello strumento, attribuendo ad un certo Bartolo “el brasilero” il merito di aver portato il bandoneon a 32 voci, una tipologia primitiva di piccolo formato. Altri attribuiscono ad un marinaio anglosassone, certo Thomas Moore l'introduzione dello strumento approssimativamente nel 1884. Altre teorie ancora ne fanno risalire alla metà del secolo XIX l'arrivo per opera dei bandoneisti Domingo Santa Cruz e Juan Maglio.
Il bandoneon divenne popolarissimo nell'ambiente del tango, rimpiazzando il flauto. Inizialmente veniva usato per altre forme musicali come vals, polca e qualche volta milonga, fino a diventare quasi il simbolo del tango nei periodi successivi in tutto il mondo.

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