Tango De La Muerte

Tango de la muerte

Tango

Musica: Alejandro Dolina

Testi: Alejandro Dolina

¡Qué se haga ya la oscuridad!
Deténgase la sucession.
En una ausencia tan brutale
que es un mismo el que no está.
Y non quiero sentir ningún dolor
es lo que duele más.

Llegó el olvido, vencedor
y ya el saqueo comenzó
En la memoria sin guardián
libros de viento robará.
Y de tu verso altri cantori
nadie se acordará.

Yo juego con la carta más segura
nessun importan los vaivenes de la suerte
Acquista da me, yo soy la Muerte.
El precio de la última aventura.

Yo soy mucho altro fuerte que la vida.
Yo soia la via più rima del poema.
Mi guida su todo acorde suena.
Y con cualquier camino yo hago esquina.

Nessun fico que pensar ni preguntar:
yo soy mi propia esplorazione.
Soy el sentido y el motore
de la poesia e l'amor.
La nada espera, vamos ya.
Su tiempo terminó.

 

Il Tango Della Morte

Che si faccia l'oscurità!
Ferma la successione.
In un'assenza così brutale
Che è uno che non c'e '.
E non voglio sentire alcun dolore
E'quello che fa piu' male.

Arrivò l'oblio, vincitore
E già il saccheggio è iniziato
Nella memoria senza custode
I libri del vento ruberà.
E del tuo verso più, cantor
Nessuno si ricorderà.

Io gioco con la carta più sicura
Non importano le oscillazioni della fortuna
Qui dove mi vede, io sono la morte.
Il prezzo dell'ultima avventura.

Io sono molto piu ' forte della vita.
Io sono l'ultima rima della poesia.
La mia voce in tutto l'accordo suona.
E in ogni modo io faccio l'angolo.

Non bisogna pensare e chiedere:
Io sono la mia spiegazione.
Sono il senso e il motore
Della poesia e dell'amore.
Il nulla aspetta, andiamo.
Il suo tempo e ' finito.


Con questa macabra denominazione furono eseguiti due tangos, un film e un opera teatrale. Uno di essi, con musica e testi di Alejandro Dolina , fa parte di un'operola creola intitolata Lo que se costo el amor de Laura , che è diventato famoso nella versione di Baglietto.

Il secondo caso, di origine simile, trovò Alberto Aureliano Novión come paroliere e Horacio Mackintosh come compositore, un musicista di cui sono sopravvissuti alcuni brani ma di cui praticamente non si sa nulla. Questo brano fece parte di un rappresentazione teatrale omonima che fu rappresentata per la prima volta nel 1922 (alcuni preferiscono denominarla "sainete").

Con maestrale interpretazione fu registrata in un suo disco da Carlos Gardel e anche da Roberto Firpo (quest'ultima in versione strumentale). Possiamo citare come  terzo caso il tango Plegaria (Supplica) con parole e musica dell'argentino Eduardo Bianco, 1927 circa, che diventò molto famoso in Europa prima della guerra. Tango lanciato, con la voce di Juan Raggi, dall’orchestra Bianco-Bachicha, diretta dall’autore, il violinista Bianco, e dal bandoneonista Juan Bautista Deambrogio detto “Bachicha”. Ai tempi della composizione Bianco e l’orchestra operavano stabilmente a Parigi.

Plegaria que llega a mi alma (preghiera che arriva alla mia anima)

al son de lentas campanadas,(al ritmo di lente scampanate)

plegaria que es consuelo y calma (preghiera che è consolazione e calma)

para las almas desamparadas.(per le anime bisognose.)

El órgano de la capilla (L’organo della cappella

) embarga a todos de emoción (prende tutti dall’emozione)

mientras que un alma de rodillas (mentre un’anima in ginocchio)

pide consuelo, pide perdón! (chiede consolazione, chiede perdono !)

¡Ay de mí!… ¡Ay señor!(…Ahimè !…. O, signore!…)

Cuánta amargura y dolor!(Quanta amarezza e dolore)

una plegaria(una preghiera)

brota de mi alma (sboccia dalla mia anima)

y elevo un rezo(ed innalzo una preghiera) e

n el atardecer.(nel crepuscolo.)

Murió la bella penitente,(Morì la bella penitente)

murió, y su alma arrepentida (morì e la sua anima pentita)

voló muy lejos de esta vida,(volò assai lontano da questa vita)

se fue sin quejas, tímidamente,(se ne andò senza lamenti, timidamente),

y di en que noche calladae (di’ in che notte calma)

se oye un canto de dolor (si sente un canto di dolore)

y su alma triste, perdónala,(e la sua anima triste, perdonala,)

toda de blanco canta al amor!(tutta di bianco canta all’amor !)  

 

Melodrammatico oltre misura, il testo è la preghiera di una moribonda (o, se si vuole, per una moribonda). Parla di lenti rintocchi di campana, di organo risonante nella cappella, di pentimento. La musica, dolente e quasi soprannaturale specie se suonata dagli archi, combina il pathos del tango con quello delle marce funebri.

Bianco lo suonò davanti a Hitler e Goebbels nel 1939, inclini a considerare la musica tipica dell’Argentina, in voga ovunque tra le due guerre, più consona alla buona educazione ariana di tante altre esoticherie, a cominciare dal jazz, massima degenerazione negro-giudaica; poi i nazisti costrinsero i prigionieri nei campi di concentramento a cantare quel tango mentre gli altri andavano nelle camere a gas. Là gli fu cambiato il nome in  il tango della morte. Plegaria è triste, oscura e bellissima: dal punto di vista melodico è forse il più bel tango che sia mai stato scritto. Chi l’ha udito una volta non lo dimentica più. Ma, dei grandi tanghi del suo rango, è oggi il meno celebrato ed eseguito. L'ultimo caso è molto più moderno e non è una canzone con testo, ma musica pura, composta da un autore non argentino, ma in questo caso colombiano. È una di quei tangos antologici che si contraddistinguono per la forza della sua espressione e per il sentimento che ricrea l'atmosfera di tango antico e di un ambiente di fatalismo seducente, secondo il titolo, ma usando nuove risorse che curiosamente non dovevano nulla allo stile piazzolliano. Il lavoro è stato scritto nel 2006 in una versione per due pianoforti.

Dolina dà vita a questo lavoro insieme ad un immenso numero di artisti tra i quali possiamo evidenziare a Sandro, Mercedes Sosa, Joan Manuel Serrat, Horacio Ferrer, Juan Carlos Baglietto, Julia Zenko, Les Luthiers, tra gli altri. Anche a causa del suo nome è diventato molto famoso sino ad essere inserito anche in recenti cartoons per adulti e ragazzi.

Testi di Tango, con traduzione in italiano, indice

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