La coreografia del Tango – parte 2

di Mădălina Goga

Il tango, come ubicazione storica – geografica, si può collocare nei sobborghi della città di Buenos Aires tra gli anni 1870-1890. Si ballava nelle zone urbane, in campagna e nelle sale di quasi tutto il paese in modi distinti secondo la zona, il gusto personale del ballerino, lo sfondo sociale delle comunità. Se compariva un nuovo stile di ballo questo non significava che si smetteva di ballare il precedente. Il fenomeno coreografico del tango è un risultato di diversi elementi: modo di ballare, musica e nome ( Carlos Vega, La formación coreográfica del tango argentino, in <<Revista del Instituto de Investigación Musical “Carlos Vega” >>, anno I, 1977, pp., 11-19, p. 11.). Dalle cronache si evince che il processo è iniziato con il modo di ballare, per continuare poi con la creazione della musica e finire con l’impostazione del nome, che identifica la musica in concordanza con la danza. Prima, il tango nasce come musica ballabile, poi si incorpora il testo e nasce il Tango canción. Per quanto riguarda la coreografia, visto che il tango è una danza improvvisata, essa non può essere definita e descritta in un modo preciso. La struttura della coreografia si compone da forme e passi, dall’interruzione, appunto, inaspettata del ballo. Ogni coppia, sempre guidata dal maschio, compone il ballo sul luogo, senza un’introduzione specifica, la coppia può iniziare a muoversi in qualsiasi momento della canzone.

L’improvvisazione gioca un ruolo fondamentale nel tango che è quello di tradurre in
movimento la risoluzione delle situazioni impreviste nel corso della danza. L’abilità di improvvisare però avviene in base al grado di creatività dell’uomo e richiede un processo interiore che si sviluppa grazie al ritmo della musica.

Il tango rappresenta una valorizzazione del proprio essere. È un mezzo per comunicare una parte dell’intimo ad un’altra persona. Ciò esige la relazione tra gli individui. La connessione tra i due ballerini si fa attraverso l’unione del corpo. L’emotività avviene attraverso l’abbraccio. Questi gesti portano un’espressione personale e intima e tradiscono lo stile del tango. Nell’abbraccio stretto l’utilizzo delle braccia è minino e tutta la forza d’impulso di lui e la forza di resistenza di lei è trasmessa attraverso il torso. Così, l’equilibrio della donna sarà diviso tra i piedi e il torso, provocando uno spostamento dell’asse in avanti. In altre parole, i corpi dei ballerini formano una A immensa, un inizio. Questo tipo di abbraccio è tipico per il tango nella sua fase iniziale.
Nell’abbraccio aperto tutte le forze d’impulso sono trasmesse con le braccia. Anatomicamente, l’appoggio della femmina è nella sua verticalità. La caratteristica della verticalità è specifica negli stili del tango nuovo o tango de salon. L’abbraccio combinato impone una difficoltà tecnica alta perché la donna è quella che deve fare il passaggio dall’abbraccio stretto a quello aperto e viceversa; passaggio importantissimo nel tango di scena.

L’unicità del tango si spiega attraverso l’esperienza intima e personale dei ballerini, ogni ballerino vuole vivere il proprio tango, vuole vivere la sua vita secondo le sue regole. L’uomo si vuole prendere il destino nelle sue mani, desidera avere lui il controllo. Così si spiega la marcación, la marca del tango, che rappresenta l’insieme di segnali (marcas) con cui il maschio indica alla femmina gli spostamenti, le pause e i movimenti che lei dovrà eseguire. La marcación, per aver senso nel discorso coreografico, si deve eseguire sempre con un lieve anticipo rispetto al ritmo. Per indicare la direzione del movimento, l’uomo prima muove la parte superiore del corpo, poi in seguito, muove gambe e piedi. Di solito, la marca viene eseguita per mezzo di rotazioni del torace dell’uomo o con spostamenti leggeri in avanti o indietro. Ogni piccola rotazione del corpo del maschio dovrà avere una risposta da parte del corpo della femmina. Inoltre, dopo una pausa, corte, la marca può iniziare con una leggera pressione della mano destra sulla schiena della donna. Tramite l’abbraccio, l’uomo definisce lo spazio in cui la donna si può muovere e nel contatto tra i palmi delle mani la donna recepisce istantaneamente ogni minimo movimento del corpo del suo partner.