Dal tango Criollo al tango de Salon

fun-with-canyengue1di Mădălina Goga

Il tango cayengue, dal punto di vista coreografico è il tango criollo con un uso più frequente delle quebradas e cortes. Ossia, il tango criollo è una forma ex novo del ballo, invece il tango cayengue rappresenta un’evoluzione di questo. Lo stile introduce anche la corrida, la parada, la sentadita, el balanceo o el enganche. Dal punto di vista estetico è molto più sensuale grazie all’aggiunta di queste figure e perché le ginocchia erano molto più inflesse. La posizione caratteristica spavalda della coppia veniva spesso accentuata dalla mano sinistra del maschio infilata in tasca e della mano destra della donna appoggiata sul fianco destro. Vista la posizione, per non canyengueperdere l’equilibrio, i ballerini dovevano unire i loro corpi ancora di più rispetto al tango criollo. A differenza di questo, nel tango cayengue cambia anche la posizione della mano del maschio, muovendosi dalla spalla alle anche della femmina.
Il tango cayengue inizia a ballarsi verso gli ultimi anni del secolo XIX sempre nel porto di Buenos Aires sulla riva di Riachuelo. All’inizio, i protagonisti del ballo erano i marinai neri, i compadritos neri, cioè già naturalizzati. Sembra che la parola cayengue venisse dal linguaggio del Congo e Angola ed era utilizzata in riferimento alla danza. Significava melt into the music (Trad.: Fondersi con la musica, R. F. Thompson, op.cit., p. 158.) attraverso una camminata molto cadenzata. L’influenza del ballo africano, del candombe si vede nell‘uso frequente della quebrada o del balanceo. Si ballava con i piedi fortemente inflessi, molto vicini alla terra, cosa che obbligava il ballerino a fare  passi brevi e veloci di fila, per non uscire dal ritmo→la corrida. Praticamente, lo stile presumeva camminare sul ritmo del basso/contrabasso/violino (Ernesto Ponzio suonava il violino in un modo particolare. L’artista metteva l’arco in
7669077_origposizione perpendicolare sulle corde, invece di appoggiarlo in modo parallelo mentre che col palmo della mano colpiva le corde per mantenere il ritmo).
Il compadre bianco o nero diventa un ballerino professionista, inizia a frequentare le accademie, si mette la giacca e i tacchi, girando l’Europa per presentare il tango negli spettacoli.
Il tango orillero o arrabal sarebbe il ballo eseguito nei conventillos, alle feste organizzate nel cortile. Lo stile caratteristico era sincopato, i passi dei piedi dell’uomo erano veloci, la presa era più aperta e la donna era più libera di volteggiare con ampi movimenti perché non esisteva il problema dello spazio.
Il tango liso è il precursore del tango de salon che comincia a ballarsi attorno al 1905 essendo sfruttato da tutti i livelli sociali. La sua coreografia ingloba i passi e le figure già eseguite nel tango criollo e cayengue ma in una maniera meno complessa. Questa
copertina castro coreografia è adattata alle abilità e capacità del ballerino comune. L’abbraccio rimane sempre chiuso, caratterizzato dalla forma a V capovolta. Il braccio destro del maschio prende completamente il corpo della femmina ed il braccio sinistro di questa si appoggia sul corpo del compagno. Questo limita i passi della donna perché non ha più abbastanza spazio per pezzi di bravura, dunque la responsabilità cade, ancora di più sull’uomo. Anche se era ancora considerato un ballo grottesco, oltre ai compadritos neri, i tan – gli italiani, i giovani dell’élite argentina, per curiosità, iniziano a frequentare le accademie (già trasformate in scuole di ballo) e quelli più coraggiosi le casitas o i postriboli. Si ballava nei siti aperti o nelle confiterias – locali del centro di Buenos Aires, affollati e dallo spazio limitato. In questi spazi il bandoneon era il principale attore che sosteneva la mancanza di complessità del ballo.

Fonte: http://www.academia.edu

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