Danze del Folklore argentino di derivazione spagnola: lo Aire

L' Aire o, meglio detto da un pampeano, gli aires sono considerate danze creole, arrivate ai nostri giorni grazie alla ricerca di appassionati ricercatori di musiche folcloristiche.

Questo genere di ballo rimase per anni confuso e scambiato per una variazione del cielito al quale assomiglia molto, ma lo differenzia il particolare dei danzatori che cantano mentre ballano.


22

Fu identificato e catalogato solamente nel 1936 dal musicologo Carlos Vega, che studiò le caratteristiche ed origini di questo ballo folcloristico argentino, collocando la sua nascita in un non precisato momento del secolo XIX nella grande area tra l'Argentina centrale e l'Uruguay.
Le notizie sull' aire sono veramente poche, esiste un'indicazione di fine secolo XIX, in cui Ventura Lynch, studioso di musica e giornalista lo collocò nella provincia di Buenos Aires prima dell'indipendenza, come versione musicale di ritmo ed accordi chitarristici su cui si danza, viene paragonata ad una danza di fine secolo XIX.
Scrisse:
"Sembra una riproduzione di una milonga ranchera" e "… gli aires sono balli che comunque conosciamo anche se non sono comuni".
Più esplicito fu l'ambasciatore britannico Hutchinson, che nel 1863 non trascurò di spiegare ad un musico locale, l'allora ballo di moda.
Scrisse: "La danza viene caratterizzata nello svolgimento, dall'alternanza dei passi con le relaciones, che sono gestualità complimentose che vengono scambiate fra uomo e donna con l'inserimento di strofe di canto". Come per esempio:


“Yo me enamoré del aire
Y en el aire me quedé,
Y como el amor es aire,
Del aire me enamoré.”


Questa danza viene eseguita da coppie senza abbraccio e si svolge in due parti uguali.
Ogniuna inizia con due strofe in un ritornello dove l'uomo decide di effettuare le sue relaciones nel momento in cui la musica tace.
Segue un esempio di relacion dell'uomo:


“Si usted juera picaflor
y yo la viese volar,
por seguirla correría
por la tierra, cielo y mar.”


Dopo la relacion dell'uomo si continua a ballare il ritornello una volta e l'uomo invita la donna a rispondere alla sua relacion. Segue un esempio della relacion della donna:


“Si yo juera picaflor
y usted me viese volar,
¡Con esa cara de zonzo
velay… que me iba a agarrar!”


23

Le relaciones sono sempre quartetti ottosillabici in rima sul secondo e quarto verso, possono essere in stile picaresco o umoristico ma sempre relazionate al corteggiamento nella stessa danza. Tipicamente le relaciones consistono in un verso di corteggiamento con amore (amabile) da parte dell'uomo e una risposta di stesso tipo di corteggiamento da parte della donna con qualche burla (deridere) da parte della donna.

Argentina del nord


Il musico propose allora un testo che si poteva ballare sulla musica dell'aire, l'ambasciatore Hutchinson lo trascrisse in inglese. Verrà ritradotto nella lingua originale, il castigliano in anni recenti.
Queste sono le annotazioni dell'ambasciatore Hutchinson.
Terminata la relaciòn dell'uomo alla voce di avviso "aura!", adesso! si balla e canta la chiusura della prima parte. La seconda parte procede nello stesso modo.
Qui interviene la donna che canta, accompagnata dalla chitarra con una vivacità musicale simile ad altre danze come il "gato", accompagnato da nacchere che ricordano la "castañuelas españolas" oppure "l'escondido" ed altre ancora.


Il chitarrista canta:
"Aires y más aires
Una vueltita en el aire,
Aires, Aires, Aires".

Relación per la donna; che ballando canta:
"Son dos hermosos despojos
Tus ojos, una mis ansias provoca
Tu boca, dos cristales soberanos


24

Tus manos, los tormentos inhumanos
Me sirven de atormentarme;
Basta pues para matarme
Tus ojos, pies, boca y manos”.

L'uomo mentre danza, (Led off by the man, dancing)
“Sois tan bonita y tan fiel
como la flor del durazno;
Tu sabes que yo te quiero,
¿Qué tienes que andar dudando?"

Quando un intervallo del ballo è completamente terminato, la donna, canta
un'altra volta.
"La alhahaquita que me disteis,
Se le cayeron las hojas,
como quieres que te quiera
Si tu querida se enoja?"

Risponde l'uomo:
"Las banderillas del Fuerte
Se flamean cuando paso,
A vos sólita te quiero;
De las demás no hago caso".


Dai particolari emersi, l'ambasciatore illustrò al musico che questo ballo sicuramente non faceva parte del folclore locale presente poiché del momento ma rivestiva uno stile ed una caratterialità propria e differente.
"Yo no sé", non lo so, fu la risposta del musico.
Adesso sono evidenti la somiglianza del ritornello a quelli conservati dalla tradizione e la gestualità complimentosa ai canti della sequenza finale.
Questa non è l'unica testimonianza storica sull'esistenza degli aires.
Nel XIX secolo lo scrittore Mantegazza indicò gli aires come folclore dell'area di Entre Ríos intorno alla metà del 1800.
In un libro pubblicato nel 1858 si riferisce ad alcune feste argentine, che terminano
nella tarda sera, con un ballo eseguito sullo strimpellio di due o più chitarre quasi sempre mal accordate.
Il ballo più comune è il "Pericón", ma altre volte ballano "los aires" o qualche altro ballo di gruppo.
Dal Cile vengono notizie certe; Ruiz Adea, autore del libro "Tipos y costumbres chilenas" della metà del 1800, scrisse: "… molto tardi mi venne il capriccio di suonare la chitarra e mi richiesero di suonare tra l'altro un aire".
"In quel momento lo vidi ballare e anche se per me fosse nuovo, volli mostrare la mia abilità nell'eseguire lo zapateo, la polverada ed altri passi". Si deduce che gli aires si ballavano già in Cile prima della metà del XIX secolo.

25
Vicuña Mackenna, storica e scrittrice, ci dà la seguente descrizione: “l'aire era ballato sulla melodia, ogni inizio, e ogni zapateo faceva nascere una graziosa strofa che sembrava una sfida, il ballo continuava con un dialogo fino alla fine" e "Non ho potuto trovare tracce di questo ballo in Perù forse anche perchè lo potrebbero aver chiamato in altro modo" e "Nel nostro paese viene ballato dalla cordigliera delle Ande alla Mesopotamia (grande area tra i due principali fiumi dell'Argentina) e da Jujuy alla Pampa" e "Ora sappiamo che tutte le danze presentano variazioni nella musica e nella coreografia a volte importanti a secondo dei posti e sono tutte egualmente originali ed autentiche".
Come scrisse Carlos Vega in una nota alla presentazione della sua opera "Danzas y Canciones Argentinas" presentata a Buenos Aires nel 1936, " …questo ballo fa parte del folclore argentino, però non viene più ballato in nessuna provincia".
Rimane descritto nelle pubblicazioni storiche ed eseguito nelle scuole di ballo specializzate nel folclore nazionale.

COREOGRAFIA

  Introducción    

8 compases

 
   

¡Adentro!

   
 

 Enarbolando el pañuelo (mano derecha)

 
       
  Esquina de medio giro   4 compases  
  Esquina de medio giro          4 compases  
  Esquina de medio giro          4 compases  
  Esquina de medio giro          4 compases  
  Vuelta entera c/giro en  continuidad               8 compases  
 

Relación del Varón

 

 
  Vuelta entera c/giro en  continuidad                 8 compases  
 

Relación de la Dama

   
   

¡Aura!

   
 

 Con castañetas

 
  Media vuelta, giro y coronación 8 compases  
         
 

La 2da. es igual a la primera pero desde bases opuestas.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>