IL MIO PRIMO TANGO ARGENTINO ~ Romanzo ~ di Antoine Clair – 9° puntata

IL MIO PRIMO TANGO ARGENTINO
    (Romanzo) 

 

 Salida Simple
      (Salida basica in 8 tempi)

 

Chiaramente   con   l’ordine   e   la   pulizia   degli   scaffali   cominciarono   ad   essere evidenti i settori musicali, che divennero più accessibili e consultabili tanto che forse il miglior beneficiario fui proprio io.
Il proprietario del negozio, visto il risultato palese, uscì con una battuta che mi lasciò   perlomeno   perplesso, assunzione   part ­time   con   remunerazione   in materiale musicale a mia scelta.
“Non scherzi!  Sarei seriamente tentato!” Gli risposi immediatamente.
Gli   feci   tuttavia   presente   che   dato   il   poco   tempo   a   mia   disposizione   avrei preferito intervenire solo in caso di nuove raccolte o di acquisizione di grossi stock.
“Sarei   più   che   seriamente   tentato”   ripetei   con   convinzione   e   gli   feci nuovamente presente che in quei casi il tornaconto sarebbe stato evidente per entrambi, mentre per me evitare il pagamento (dato che il costo era contenuto
nel passatempo) la convenienza sarebbe stata doppia.
Visto   che   la   spesa   non   incideva   sul   mio   bilancio   familiare   mi   potevo permettere   di   essere   contagiato   da   una   malattia   incurabile,   il   collezionismo della musica!
Si, decisi che da quel momento mi sarei interessato a tutto ciò che si riferiva al tango.
Avrei studiato l’ambiente in cui è nato, perché, dove e come si è sviluppato, i suoi suonatori e cantanti, gli autori musicali, insomma la sua storia, oltre ad imparare a ballarlo.
Settimana con attesa nervosa, lezione di piena soddisfazione!
Arrivammo tutti con leggero anticipo, mentre anche questa volta gli istruttori arrivarono con qualche minuto di ritardo.
Anche questa volta il custode vedendoci in nervosa attesa aprì con qualche minuto   di   anticipo   e   tutti   dopo   un ingresso   affrettato   e   veloci   preparativi fummo presto pronti.
Per pronti intendo dire cambiati, in coppia e già grossolanamente allineati.
Quando   uscirono   i   nostri   due   magnifici   dallo   spogliatoio   riservato   agli insegnanti, vi fu un applauso intenso e spontaneo seguito da un coro di saluti.
Volevamo sapere tutto di loro, ma promettendo di soddisfare a fine lezione le nostre   curiosità   iniziarono   a spiegarci   con   parole   precise   e   tecnicamente corrette i passi che si apprestavano ad eseguire.
Si inizia da un corretto abbraccio, primo passo gamba destra in dietro, secondo passo il piede sinistro retrocede per un mezzo passo e quindi si sposta a lato assumendone il peso (1,2) come per il passo base.


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Nel terzo passo si sposta il piede destro fino ad avvicinarlo al sinistro quindi si conclude con un mezzo passo in avanti (3).
In questo passo l’uomo si sposta verso la propria sinistra decentrandosi, quindi il passo viene portato all’esterno del piede destro della dama.
Il quarto passo si porta il piede sinistro in avanti spostando leggermente la dama verso sinistra in modo da riportarla nuovamente in posizione frontale.
Questo movimento permette alla dama di incrociare il suo piede sinistro davanti al destro senza assumere il peso (4).
Il quinto passo il partner lo effettua con la gamba destra, fino a portare il piede destro allineato   a   fianco   del   piede   sinistro,   il   piede   destro   assume   il   peso   del   corpo, ritrovandosi nuovamente frontale alla dama (5).  
Con questo tempo la dama cambia il peso del suo corpo dal piede destro al sinistro consolidando   l’incrocio   dei   piedi,   permettendo   alla   gamba   destra   che   sta   dietro   di muoversi in seguito liberamente.
Il partner effettua il sesto passo in avanti con la gamba sinistra che assume il peso del corpo (6).
Settimo passo gamba destra in avanti fino a che il piede sfiora quello sinistro quindi velocemente si sposta sul lato destro, con il piede destro che assume il peso del corpo, la dama è sempre di fronte (7).
Ottavo passo del partner, il piede sinistro si allinea (in un tempo ditango) a fianco del destro ed assumendo il peso del corpo si ritorna alla posizione iniziale (8).
La dama si comporta in modo speculare disinteressandosi dei piccoli spostamenti del partner, solamente il quarto passo la dama lo allunga in modo da avere uno spazio sufficiente per facilitare l’incrocio dei piedi.
Anch’essa in caso di chiusura deve eseguire l’ultimo passo con calma, senza battere i tacchi come farebbe un soldatino.
Anche nella Salida Simple si può utilizzare il “passo continuato” in modo da legare due sequenze in continuazione.


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Non era ancora ben provata la nuova sequenza, che la nostra super coppia ci ricordò   mostrandoci   diversi   “Cambi   di   Direzione”,   che   questi   passi   sono utilissimi anche introdotti nella Salida Simple.
In effetti il cambio di direzione si può eseguire sia sui passi destri che sinistri, quindi   con   la   nostra   decisione   si   può   eseguire   anche   nel   momento   della chiusura al quinto passo della Salida Simple.
Passi normali fino al quarto passo 1,2,3,4, al quarto passo decisione di cambio, quinto passo invece di effettuare la chiusura, vale a dire allineare il piede destro al sinistro, si esegue un passo in avanti come per effettuare una camminata.
Il meccanismo è il solito, si appoggia il piede destro che assume il peso del corpo e subito si risposta il peso sul piede sinistro.
La gamba destra alleggerita si muove a lato o indietro (non allineato) per effettuare un passo (5 e 1).
Nell’effettuare il primo passo della Salida Simple si può portarlo con leggera rotazione sul piede sinistro, sia in senso orario che in senso antiorario, iniziando una nuova sequenza normale con una direzione diversa dalla precedente.

Utilizzammo   tutto   quel   tempo   rimasto   per   provare   questa   sequenza   con varianti annesse ottenendo simpatiche scenette di finti litigi di alcune coppie e gustose esclamazioni di alcune dame.
Alla fine riuscimmo un po’ tutti a raggiungere un buon risultato anche grazie al costante aiuto e le continue correzioni da parte dei nostri magnifici istruttori.
Qui cominciò un serio cambio di dama in modo che, se esiste un difetto non visibile   di   impostazione   in   una coppia,   appunto,   con   il   cambio   appare immancabilmente nelle nuove coppie appena formate.
E così fu! E quante!
Con pazienza, verso notte fonda, riuscirono a correggere tutti!
Ebbene si, sto ancora esagerando!
Musica in sala!
Cominciò finalmente a diffondersi nell’ambiente un classico e famoso   tango argentino!
Abbracciati alla nostra dama ufficiale muovendoci al tempo di una decisa  “La cumparsita” esortati dai  due magnifici, ci  muovemmo in sala tutti in senso antiorario in modo da non contrastare altre coppie.
L’emozione   raggiunse   il   massimo   livello   quando   sospendendo   per   alcuni momenti la musica, gli istruttori ci dissero:
“Siete tutti in grado di andare a ballare in milonga”.
Continuando   con   lo   stesso   tango,   quasi   per   impararlo   a   memoria, continuarono ad esortarci ad utilizzare un poco di iniziativa condita con un poco   di   fantasia,   alternando   i   Passi   Base   e   le   loro   variazioni   con   la   Salida Simple.

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Con   un’ultima   brevissima   riproduzione   musicale,   giungemmo   in   ritardo   al termine della lezione.
Per non prolungare troppo il ritardo nel liberare la sala, rimandammo le nostre curiosità morbose, alla settimana successiva.
I nostri paladini del tango fuggirono via così velocemente da sembrare quasi invisibili e lasciarono effettivamente un po’ di amaro in bocca alle dame più curiose.
La settimana passò rapidamente con un sabato pomeriggio speso ad  una fiera tipica di oggetti usati, in compagnia di Filippo e Laura, alla ricerca di tutto un po’.
Nonostante una attenta caccia, il carniere risultò scarno.
Trovai   solamente   un   paio   di   vinili   degli   anni   cinquanta   che   riproducevano tango,   di   quello   nostrano, un   lontano   parente   del   tango   argentino,   ma   li comperai ugualmente visto il prezzo da svendita.
Gli altri due si persero in fibbie, gingilli e trastulli di dubbio gusto.
Quando ci si ritrovò davanti alla palestra la settimana seguente, notammo che i tempi d’attesa si allungavano, non per il fatto che i magnifici due arrivassero in ritardo,   ma   purché il popolo tanghéro anticipava sempre più formando davanti all’ingresso un piccolo gruppetto rumoreggiante.
Ognuno  scambiava le proprie esperienze  della settimana, il  dove e come si sono ritrovati a ballare in una milonga, lamentandosi però delle pochissime possibilità di scelta dei locali.
Con soddisfazione espressero il loro parere riguardante il non grande popolo milonguero:
“Non ci sono poi tanti campioni di ballo!”
“Anche se alle primissime armi non ci sentivamo a disagio”.
Queste frasi dette spontaneamente sia da Alfonso che da Achille, che insieme erano riusciti forzando le loro perplessità, ad entrare da soli in una sconosciuta milonga, ci dettero una grande soddisfazione.
Fu proprio in quella occasione che lanciai il mio appello.
“Signori e signore” dissi, se possedete materiale di qualsiasi tipo che riguarda l’Argentina ed in particolare il tango, spartiti di musica, stampe, dischi vecchie cartoline, corrispondenza con emigrati ed altro, per cortesia fatemelo avere, in
prestito s’intende.
Di  tutto il  materiale raccolto  farò  una  scelta, una  valutazione  accurata, una selezione studiata ed infine vi metterò al corrente delle cose più interessanti, le divulgherò a tutti con una specie di bollettino, che intitoleremo per l’appunto
“Il nostro tango”.

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L’iniziativa piacque a tutti, ed ognuno promise di impegnarsi nel possibile ad estendere la ricerca ad amici e conoscenti.

 

 

 

…Continua…

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