Il femminile nel Tango
Il femminile nel Tango – Parole e versi che ci hanno ispirato nel mondo del femminile
Questi uomini, un po’ disperati nel loro orgoglio, non hanno portato con sé le proprie donne, madri, mogli, sorelle, quando sono emigrati dall’Italia, dalla Spagna, dalla Francia. E adesso vanno nei bordelli a cercare piacere sì, ma soprattutto affetto, quell’affetto materno e familiare di cui sentono ogni giorno la mancanza. E quando incontrano le prostitute insegnano loro dei passi strani e nuovi. E’ nato il Tango. A questo punto i ruoli iniziano a definirsi, cristallizzarsi. L’uomo quando balla vuole dimostrare la sua capacità, la bravura, l’intenzione, la determinazione. Quale, dunque, il ruolo della donna?
Una donna diventa davvero brava a ballare quando chiude gli occhi e si gode quello che accade. Sente la guida dell’uomo, la percepisce nel corpo, la parola è assente. Ma ogni volta che sente una indecisione dell’uomo, si ferma, attende, non balla. E’ come se la donna offrisse all’uomo uno dei suoi canali più peculiari: quello recettivo, aperto, attento, sensibile, e questo canale va protetto, gestito, ascoltato dall’uomo se questo vuole che lei balli per lui. Allora la donna si permette l’abbandono che però non è mai un lasciare andare il proprio peso su quello dell’uomo bensì un responsabile concedersi, un po’ gelosa della propria capacità di ascoltare, pronta a fermarsi se il sapore della danza viene perso.
Si sa, nel Tango è l’uomo che conduce e la donna che segue ma è un seguire con un sorriso leggero come dire “Attento! Fai uno sbaglio, e non sarò mai più tua…” e con questo leggero ricatto un po’ vezzoso e un po’ serioso, si dipana la danza e la coppia diventa un’anima che si muove, completa di ogni sentire umano, autonoma, nello spazio della musica. “Ma sarò tua solo per questi tre minuti, ti donerò tutta la mia sensibilità se sarai bravo e te la meriterai. E poi, forse, ci rincontreremo se la mia pelle cercherà ancora la tua” Perché quando una donna balla davvero offre per quei tre minuti una apertura intensa e generosa, come una gemma di femminilità che va protetta e gestita. Ma questo è compito del ballerino….
© 2008 di Massimo Habib
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