La coreografia del Tango – parte 4

di Mădălina Goga


Fino al momento della teorizzazione della coreografia del ballo (Nel 1916 esce il primo 1916-Lima-Covermanuale di tango argentino di salon Nicanor Luna, El tango argentino de salon, 1916) si sono identificati tre periodi di sviluppo coreografico del tango. Troviamo: la manifestazione del ballo tra 1898-1904, l’adattamento della danza fra 1905-1910 e la codificazione del tango tra 1911-1916 (Inés Cuello, La coreografia del Tango in <<Antologia del Tango…>>, pp. 30 – 46, p. 32). Nel primo periodo si ballava 1916-Lima-Posturaimprovvisando costantemente, con grande flessibilità, con corte, con marcas e con quebradas. Il suono dei tacchi non mancava mai e quasi sempre precedeva i passi in croce o i balanceros. Nel secondo periodo, quello dell’adattamento, il tango viene praticato da quasi tutte le classi sociali (certamente, fa eccezione l’élite porteña). Nello stesso periodo la coreografia subisce una doppia modifica, si complica e si semplifica allo stesso tempo. Da una parte ci sono i concorsi di ballo che automaticamente generano nuovi passi come per esempio la sentada. Poi, come sentadaconseguenza alla sua grande diffusione, man mano si rinuncia alla quebrada e al corte e si inizia a ballare un tango liso, ossia un ballo con figure semplici, senza movimenti bruschi delle anche, più adatte al fisico del ballerino comune. Il terzo periodo rappresenta la codificazione del tango che coincide con l’accettazione da parte dell’intera società. Proprio per questa ragione, la coreografia del tango è revisionata. All’ epoca, negli spettacoli di tango, non si eseguivano più i passi che hanno consacrato il ballo criollo. In più si esagerava sulle posizioni del ballo accademico.

Fonte: http://www.academia.edu

 

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