Capitolo 1 – Breve storia della società argentina dalla fine del secolo XIX al periodo contemporaneo

di Mădălina Goga

1.1.L’Argentina conservatrice: il paese nel contesto del suo primo Centenario (1880-1910)

Gli aspetti sociali della politica argentina sono dovuti ad ideologie 220px-Acta_Independencia_argentina_quechuacomparse subito dopo la Guerra d’Indipendenza. Il cittadino argentino della fine del XIX° secolo era liberal en el económico, reaccionario en el político y progresista en el cultural (Trad.: L’argentino era liberale nell’economia, reazionario nella politica e progressista nella cultura. Mario Rapoport, Historia económica, política y social de la Argentina (1880-2003), Buenos Aires, Emece Editorial, 2008, p.32.) . Vi era un influsso sociale di un positivismo più sentito che studiato, dove l’idea predominante era il benessere.
In questo periodo si stabiliscono le basi della Costituzione, dove la Nazione è caratterizzata dalla coesistenza di due repubbliche: una «aperta» che proclamava un impero senza restrizioni delle libertà civili, dove tutti coloro che volevano vivere sul suolo argentino erano più che benvenuti e l’altra «restrittiva» dove le libertà politiche erano costrette dalle strutture dello stato (M. Rapoport, op.cit., p. 33).

hotel-inmigrantes-barcoIl fenomeno dell’immigrazione verso l’Argentina nacque attorno alla fine del secolo XIX con l’afflusso della popolazione russa espatriata a causa delle persecuzioni zariste. Man mano, il fenomeno si espanse ad altre nazionalità in modo tale che tra il 1870 e il 1914 arrivarono in Argentina 5,9 milioni di persone (María Susana Azzi, La contribución de la inmigración italiana al Tango in « ¡Viva el Tango! Revista libro de la Academia Nacional del Tango», n° 5, primavera 1996, pp. 82-97, p. 83). Le élite conservatorie diffusero un sentimento di respingimento verso i nuovi cittadini europei della Buenos Aires che si concretizzò con l’approvazione, nel 1902, della Ley de la Resistencia (Legge della Resistenza). Essa dava al Governo il potere di espellere tutti gli immigrati accusati di delitti comuni e di proibire l’ingresso a quelli con precedenti penali (La politica così restrittiva ha le sue radici nelle politiche anti-migrazione degli Stati Uniti, paese verso il quale Argentina aspirava dal punto di vista democratico). Lo scopo era di legittimare la proibizione della loro entrata in Argentina.2-38-Conventillo
Alla fine degli anni 1870, la città di Buenos Aires sembrava ancora un grande villaggio dove (Dimitri Papanikas, La morte del tango. Breve storia politica del Tango in Argentina, Bologna, Ed. Orpheus, 2013, p.29)'le vie erano coperte di terra battuta, i tram erano trainati dai cavalli. Le case, ad un solo piano, disponevano di un tetto di paglia. Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, questa era scarsa e in tutta la città c’erano circa venti saloni di ballo.' Questa descrizione è valida per capire che, a quei tempi, qualunque evento poteva mutare la fisionomia di Buenos Aires.
La conquista del deserto (sempre negli anni ’70 dell’Ottocento) – le due campagne militari che furono fatte con lo scopo di estinguere gli indios
Buendiario-grupo-guias-la-plata-indigenas-museo-7(indigeni) – rese disponibile un’enorme quantità di territori che si concentrarono nelle mani di pochi proprietari terrieri. L’allevamento di pecore, attività principale dalla pampa (Il termine fa riferimento alla pianura argentina che geograficamente si trova nella provincia di Buenos Aires), verrà dirottato in Patagonia, per essere sostituito da quello di bovini di razza.
L’allevamento di bovini di razza necessitava di una buona pastura, ad esempio l’erba medica. Per questo c’era bisogno di manodopera e l’immigrazione venne incentivata enormemente. Si ricorse alla figura del contadino italiano e si decise di dividere con l’immigrato le proprietà, dandogli in affitto dei lotti. Si introdusse così, nel 1876, la Ley de la Inmigración y Colonización (La legge dell’immigrazione e colonizzazione) che garantiva agli stranieri il riconoscimento dello statuto di immigrato con diritto ad agevolazioni come l’acquisto e l’affitto dei terreni. Gli immigrati che non trovavano occupazione nella lavorazione della terra o nell’allevamento si spostavano verso le periferie delle grandi città oppure nei sobborghi della capitale.
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Dunque, l’immigrato fortunato prestava lavoro per un padrone proprietario di terreno che avendo dipendenti che si occupavano del lavoro sul campo, lui poteva ritirarsi in ufficio per gestire la burocrazia. Nacque in questo modo un nuovo strato sociale, quello della borghesia, per il quale l’immigrato lavorava mentre l’altro “studiava”. Essi, i nuovi ricchi dell’Argentina, all’inizio del XX° secolo facevano spesso dei viaggi a Parigi. All’epoca. l’Argentina, non avendo industrie in grado di sviluppare la sua economia, era un paese prettamente agricolo che esportava i prodotti delle sue campagne, e che importava quasi unicamente merce di lusso, destinata, ovviamente, all’alta società, merce che veniva perlopiù dalla Francia.
Seguendo questo percorso, si arriva nel primo decennio del nuovo secolo ad una Buenos Aires totalmente diversa da quella del 1870. La
37- MAPAS TEM-desarrolloredferroviariaargdsp1870 [Convertido]città conobbe un grande sviluppo commerciale e di conseguenza si costruì un nuovo porto sul Rio de la Plata. Esso, attraverso il mantenimento dei circuiti mercantili già esistenti, trasformò Buenos Aires in una delle città più importanti al mondo.
All’inizio del secolo XX, a Buenos Aires si trovava di tutto. L’esportazione si basava sulle materie prime de la pampa argentina: la carne, il cuoio o i cereali. La relazione commerciale più forte era tra l’Argentina, i Paesi del Nord Europa e la Francia (M. Rapoport, op.cit, p. 31). Si guardava verso l’industria europea nordica perché, durante tutto il XIX° secolo, esisteva in Buenos Aires un fenomeno di snobismo: le élite argentine avevano individuato la popolazione anglosassone come l’unica capace di garantire una crescita economica del paese. Lo scopo delle élite era di edificare dal punto di vista economico una nuova Inghilterra e dal punto di vista culturale (D. Papanikas, op.cit. p. 28) una nuova Francia. Le ragioni per questa aspirazione sembrano logiche: dall’Inghilterra parte la Rivoluzione Industriale e la Francia inizia ad essere il centro culturale più importante d’Europa.
La nuova città si divide in due zone. Da una parte, il centro commerciale con i suoi caffè à la parisiénne, i quartieri delle classi medio-alte, ubicati nel distretto di San Telmo e nel distretto Nord, nella zona orientale del quartiere Palermo. Quest’ultimo è anche oggi caratterizzato dai suoi palazzi, opera di architetti italiani. Dall’altra parte, i sobborghi, le riviere, la periferia dove risiedevano militari, neri non più schiavi, contadini venuti dalla pianura e gli immigrati di tutte le
nazionalità. L’ondata migratoria ha una crescita esponenziale in questo periodo: la popolazione di Buenos Aires aumenta dai 655.000 abitanti del 1895 ai 950.000 del 1904. Il 50% era composto da stranieri (Alfredo Helman, Passione di Tango, Cava de’ Tirreni, Ed. Clandestine, 2012, p. 33). Questi stranieri abitavano nei conventillos, strutture abitative costituite da file lunghe di stanze (potevano arrivare anche fino a
conventilloquarantacinque) generalmente di quattro metri per quattro, fatte in legno o lamiera. Nel cortile si trovava una piccola cucina e in fondo era (Alfredo Helman, Passione di Tango, Cava de’ Tirreni, Ed. Clandestine, 2012, p. 33) collocato il WC: una specie di pozzo, che era utilizzato da tutti gli inquilini. In ogni stanza abitava una famiglia.

Fonte: www.academia.edu

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