Tango tra il nostagia e business

di Mădălina Goga

Ricapitolando, il tango nacque innanzitutto come ballo praticato nelle cerchie di persone che vivevano nei sobborghi cittadini situati sulla riva di Rio de la Plata. viva-el-tango-D_NQ_NP_13549-MLA95898005_1657-FFormandosi come ballo, per il tango fu importantissimo il ritmo, il testo vero e proprio spuntando un po’ più tardi come segno dell’evoluzione del genere. Il ritmo non aveva una struttura definita, quindi la musica si sviluppava in modo improvvisato e libero secondo l’impulso artistico del musicista. Però nel momento in cui il tango diventa canzone, anche il ritmo della musica diventa limitato dalla voce umana. Ciò rappresenta uno degli elementi più importati del tango “primitivo” ovvero la danza
che segue il ritmo. Anche il testo era spesso improvvisato senza nessuna connessione con il ballo (Carlos Warren, La evolución del Tango, in «¡Viva el tango! Revista-libro de la Academia Nacional del Tango»,
n°7, 1997, pp. 44-53, p. 47) .


La coreografia cambia nel processo evolutivo. Si passa dal tango criollo e cayengue con le loro quebradas e cortes a quello orillero dove i passi corti e veloci sono affascinanti. Da questo si arriva allo stile di tango salon ballato in ritmo di quattro per otto dunque molto più lento ed elegante. E infine, il tango di scena incorpora tutta la storia del ballo ponendo fine ad un processo ripetitivo, ritornando alle radici.


Oggi, l’argentino balla il tango milonguero cioè il tango cittadino con una forte influenza di milonga campesina ovvero, nel ballo, la metafora della città incontra e si mescola con quella della campagna dando nascita ad un “linguaggio” adatto a tutti. Questa nuova modalità di esprimersi attraverso il ballo accomunerà tutti sotto un’unica identità argentina.


Per una decina di anni, a partire dagli anni novanta, l’Argentina conosce una rinascita
democratica dove la cultura e l’economia sembrano essere in perfetta concordanza. Da questo momento in poi, data la delusione dei porteños nostalgici dei anni ’50, il tango sarà sempre visto come una merce tipica argentina. Paradossalmente, anche se si vuole creare l’idea di unità, oggi il tango rappresenta la società argentina spezzata in
Risultati immagini per Avenida Corrientesdue. Da una parte si trova il tango nuovo, con la sua coreografia complessa, rivoluzionaria e moderna eseguita con rigorosità attraverso gli stili tradizionali di ogni coppia. Questo è il tango d’esportazione dove sono raffigurati tutti i simboli e gli stereotipi argentini che viene ballato nei teatri del centro. Nella scenografia compariranno sempre l’Avenida Corrientes – simbolo della crescita peronista, l’Obelisco – il simbolo dell’indipendenza o il teatro Colon – simbolo dell’emancipazione. Dal lato opposto c’è il tango cosiddetto nostalgico, che si balla nelle strade di SanRisultati immagini per calle defensa san telmo Telmo o nei bar dello stesso quartiere, il quartiere, dove alla fine dell’Ottocento, abitavano i neri, dove nelle domeniche di Carnevale si sentiva il ritmo del tambor. Dove oggi, ogni domenica, nel cortile del centro di cultura afroamericana di Calle Defensa, si suonano gli stessi strumenti. Il tango di San Telmo è più intimo, più tradizionale nella complessità dello stile. Si balla alla cayengue, orillero o criollo, accompagnato soltanto dal suono della chitarra. Si balla come stile di vita.


La divisione della città, il Retiro e Palermo a Nord, e San Telmo e La Boca a Sud ha senso anche nei contesti del tango. Su si balla seguendo le tendenze moderne; giù rimane la radice nera della cultura argentina; mentre al centro si riuniscono tutte. L’immagine dell’Obelisco alle spalle di una coppia di ballerini con personaggi tipici dell’ambiente tanghero fa il giro del mondo attraverso ogni tazza, bandiera o portachiavi commercializzati dai venditori ambulanti oppure dai negozi di souvenirs.

Fonte: http://www.academia.edu

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>