2.3. La periodizzazione del tango e i suoi stili: La Guardia Vieja

di Mădălina Goga

La Guardia Vieja o La Vecchia Guardia è considerata l’epoca più autentica dell’espressione tanghera, in cui il tango comincia la sua ascesa, conservando l’alone Postal-Boca-costumbres-Rodriguez-Adami_CLAIMA20141214_0013_27di musica proibita (E. Muraca, op.cit., p.16.). È importante però, precisare che i musicisti dell’epoca non avevano una formazione accademica e si cantava “a orecchio”. L’autenticità del tango è data proprio dall’improvvisazione della musica
che implicitamente porta a quella della danza. La musica veniva insegnata da amici e parenti nel cortile dei conventillos. In questi luoghi, per l’insieme di gente eterogenea (abbiamo già parlato degli immigrati di tutte le nazionalità che abitavano nei sobborghi di Buenos Aires.), comincia espandersi un tipo di musica che conquista sempre di più,
08427328131254.front._tistandard_.300x300sia nell’ambito del creolo che in quello dell’immigrato. Il genere inizia ad avere una grande diffusione nel ceto basso grazie al fatto che i musicisti suonavano da un bordello all’altro, da un postribolo all’altro o nelle accademie. La natura ritmica di questa musica è binaria, ternaria e quaternaria. Allora era costituito sulla base binaria dei due quarti (il famoso dos por cuatro) ereditata dalla milonga. I suoni del violino, del
flauto e della chitarra mantenevano sempre vivo il ritmo. Il tango nasce come musica fatta per essere ballata, dunque i testi non erano importanti. Si presume che i primi testi fossero dei payadores o semplicemente costituiti dalla esclamazioni del pubblico presente al el quehacer. Di solito, i testi erano ingenui e maliziosi e facevano riferimento alla cerchia della malavita (Tra i primi tanghi con testo vi sono Andate a la Recoleta, El torito, El Entrerriano, Dame la lata. Quest’ultimo parlava della lata, il gettone che la padrona del bordello dava alle sue pupille dopo che il cliente era stato servito).


Se durante gli anni ’80, il tango si sentiva spesso negli ambienti malfamati, rappresentando l’espressione del popolo emarginato, nel corso dei prossimi dieci anni, il tango comincia ad affermarsi in sfere di maggior prestigio. I giovani vengono catturati dal fascino della musica attraverso la purificazione delle influenze spagnole, inserendo una musica creola popolare. Ciò succede grazie a coloro che sono riusciti a compiere studi musicali, con lo studio del pianoforte.tangoparis
Il fatto che il pianoforte sia introdotto come uno degli strumenti principali nel tango, aumenta la sua popolarità e viene considerato il simbolo borghese per eccellenza che prenderà il posto della chitarra. La consacrazione dell’orchestra tipica (contrabasso, bandoneon, pianoforte) fa sì che il ritmo risulti più lento, più malinconico. Allora il tango ue34679diventa el cuatro por ocho, cioè il ritmo è quaternario, suddiviso in quattro ottavi, dove il primo e il terzo tempo sono forti, invece il secondo e il quarto sono deboli (Franco Finocchiaro, La musicalità nel Tango: Commentario su una didattica mancante, in <<Tangologia 2…>>, pp. 97 – 121, p. 105.). Seguendo questo percorso il tango riesce a trasferirsi dai postriboli e conventillos ai saloni di ballo. Inoltre, con l’introduzione del testo “colto” nel tango Mi noche triste scritta da Pascual Contursi e interpretato dall’indimenticabile Carlos Gardel nel 1915-1916, il tango stabilisce nettamente l’accettazione da parte degli argentini. Nello stesso anno esce l’opera di Nicanor Luna sulla tecnica di ballare il tango. Già tutto è portato ad un livello standardizzato. A partire da questo momento il tango viene più cantato che ballato e il ballerino, addirittura, si ferma sulla pista da ballo per ascoltare il cantante. Comincia il suo declino e resterà sottovalutato fino agli anni ’50 quando Juan Carlos Copes (Noto ballerino di tango che ancora vive a Buenos Aires, considerato una leggenda viva della cultura porteña) riporta il pensiero triste che si balla (Così descriveva il tango il cantante Enrique Santos Discepolo) ai piedi del mondo.01-Juan-Carlos-Copes-María-Nieves-©-Personal-Archive-María-Nieves
L’accettazione del tango però non avviene proprio in quel momento. Certamente già era stato accettato senza ombra di dubbio ma la scintilla si accende un po’ dopo l’inizio del XX° secolo quando avviene l’esportazione del tango in Europa da parte di alcuni giovani appartenenti all’élite argentina.
All’epoca, la Francia era il centro culturale del mondo. Per i ricchi, il viaggio in Francia era diventato obbligatorio per motivi di studio, invece per i ballerini (All’epoca, in Argentina esistevano delle agenzie commerciali che avevano il ruolo di “esportare” i musicisti e i ballerini di tango. Essi erano sostenuti, finanziariamente, da diversi sponsor, oppure attraverso le cosiddette “borse di studio” offerte dal Governo) veniva compiuto per motivi economici. Per farlo accettare dal pubblico francese (E’ necessario precisare che la scena artistica della Francia
femprecedente alla Prima Guerra era nella sua prima fase avanguardista. Tutto quello che era proibito, nuovo o contro le regole era quasi istantaneamente accettato e trasformato in una moda.), i ballerini presentavano un tango meno sensuale (prima di salire sul palco i ballerini 70330-le-tango-argentin-1912-professor-and-mrs-b-bottallo-hprints-comsi dovevano mettere dei costumi tradizionali; la legge francese pretendeva che i rappresentanti di ballo stranieri si potessero esibire in Francia solo presentando un ballo popolare). Si ballava un tango più grazioso che è stato più facilmente inglobato negli hobby della giovane élite francese. Dunque, grazie allo snobismo degli argentini e all’idealizzazione della cultura europea in detrimento a quella tradizionale, il tango diventerà il Tango argentino.

Fonte: http://www.academia.edu

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