IL MIO PRIMO TANGO ARGENTINO ~ Romanzo ~ di Antoine Clair – 10° puntata
IL MIO PRIMO TANGO ARGENTINO
(Romanzo)
El Ocho
(in 10 tempi)
All’inizio della settimana seguente ricevetti una telefonata inaspettata.
“Pronto, chi è là?”
Era la mia dama che mi chiamava con voce suadente.
“Dopo domani mi accompagni a lezione?”
“Certamente Ale” le risposi subito!
“Quale tua necessità mi porta ad avere l’onore di accompagnarti?”.
Non era per nessun motivo da me accarezzato ma solamente per un tagliando di revisione della sua macchina.
Appuntamento sotto casa dieci minuti prima per non sbagliare, ritardo suo di dieci minuti come da copione, venti minuti d’attesa sono un’eternità.
Come la vidi avvicinarsi con andamento da indossatrice le aprii la portiera dell’automobile e le accennai subito, quasi per farle fretta:
“Ciao, sai che siamo quasi fuori tempo massimo?”
Infilandosi in macchina con fare da modella, prima sedendosi poi passando in contemporanea entrambe le gambe, mi rispose con tono convinto:
“Non ti preoccupare, noi siamo bravissimi e il recupero è il nostro forte!”
Non capii se ci fosse un sottinteso preoccupato anche dall’abito alquanto aderente che mi fece chiedere subito il perché così stretto sotto le ginocchia.
“Guarda Alessandra che faremo fatica a ballare quei nuovi passi!”
Guardandomi con un sorriso molto femminile e un poco enigmatico tipo Gioconda trasferita dalla parete del Louvre di Parigi al sedile della Fiat, la mia, mi rispose che il suo abito si sarebbe adattato a tutte quelle esigenze che il tango pretende.
“A proposito, dov’è sufega fià?” (Frase tipica dialettale lombarda diretta a chi toglie il fiato, vale a dire chi ti sta di continuo appresso).
“Dobbiamo passare a prenderla?”
Mi chiese con una evidente falsa preoccupazione.
“Bel nomignolo! Chi lo ha inventato, Brontolo?”
“Ma che Brontolo! Tutto al più sono io che brontolo!”
“Se hai capito che è riferito a Laura, puoi star certo che è farina del mio sacco!”
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“No, questa volta si è accordata con Filippo, possiamo andare tranquillamente da soli.” Le feci subito presente.
“Alla buonora! ”
Mi rispose con un sorriso ed un gesto che mi invitava a partire.
Arrivammo con leggero ritardo ma prima di altre coppie non facendoci sentire in colpa, comunque fummo pronti appena in tempo per assistere alla dimostrazione della nuova sequenza di passi.
Con un veloce e preciso abbraccio il nostro primo uomo cinse la sua super dama, ma senza stringerla, vale a dire effettuando un abbraccio abbastanza lasco.
Poi iniziando a muoversi al tempo di un languido tango ripeté diverse volte questa sequenza.
I primi tre passi sono quelli della Salida Simple (1,2,3).
Il quarto passo viene portato in avanti il sinistro dell’uomo concomitante con una rotazione del busto in senso orario ciò fa portare la gamba sinistra della dama in avanti, ma anch’essa con una eguale rotazione (4).
Al quinto tempo l’uomo marca il peso sul piede sinistro contro ruotando in senso antiorario facendo ruotare la dama sul piede sinistro fino a cambiare direzione (5).
Il sesto tempo il partner riporta il peso sul piede destro facendo fare alla dama un passo in avanti che con un’altra contro rotazione sul piede destro la dama ruoterà in modo da trovarsi ancora di fianco al partner (6).
Al settimo tempo il partner effettua un passo di chiusura portando in avanti la gamba destra ed allineando i piedi uno vicino all’altro, caricando il peso del corpo sul piede destro.
Contemporaneamente al passo esegue una leggera rotazione in senso antiorario permettendo alla dama che sta eseguendo lo stesso passo di contro ruotare anch’essa effettuando un incrocio di piedi (7).
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Gli ultimi tre passi sono come quelli di chiusura della Salida Simple, dove è possibile effettuare una rotazione di mezzo giro per rendere più coreografica la sequenza 8, 9,10)..
Gli istruttori ci pregarono di porre molta attenzione allo svolgimento della nuova sequenza, sia sul portamento che sui tempi, specialmente quelli della dama.
Ci dissero subito che la variante di questa sequenza era chiamata Ocho Adelante, (tradotto in Otto in Avanti) e che l’avremmo imparata a ballare in diverse maniere.
Poi eseguirono più volte il piacevole esercizio direttamente con la musica mostrandoci l’esecuzione da diverse angolazioni e ritengo anche se in quel momento non fossimo in grado di apprezzarlo, in diversi altri modi.
Dato la complessità e la grazia dei movimenti femminili, la nostra prima dama anticipò che ci sarebbero stati per le dame un bel po’ di problemi da risolvere.
Nel quasi silenzio della sala emerse dal gruppo femminile ogni sorta di preoccupati commenti, mentre il nostro super macho già ci anticipava che questa figura si poteva guidare con diversi altri stili e metodi.
La prima dama consigliò, dopo che alcune signore espressero la difficoltà di far pratica su questa nuova sequenza, di provarla con uno stratagemma.
“Se volete provare il passo senza cavaliere, prendete una sedia, appoggiate le mani leggermente alla spalliera e senza spostare la sedia eseguite i passi che vi insegnerò ora!”
Anna, la più alta del gruppo, dichiarò subito la sua prenotazione per portarsi a casa Filippo, con il dissenso delle altre dame che non erano arrivate per tempo alla prenotazione.
“Scusate!” Disse con voce decisa:
“Almeno potrò far pratica appoggiandomi alle sue possenti spalle.”
…Continua…