IL MIO PRIMO TANGO ARGENTINO ~ Romanzo ~ di Antoine Clair – 11° puntata

IL MIO PRIMO TANGO ARGENTINO
    (Romanzo) 

 

Ocho Adelante          
(otto in avanti)

 

Filippo gonfiò subito il petto quasi fosse un gallo da combattimento, smorzato subito da Laura che le disse con estrema determinazione di abbassare la cresta!
“Tutti in gruppo davanti a me”.
Il   numero   uno   lo   disse   con   tono   allegro,   quasi   scanzonato   vedendoci   con espressioni   avvilite   così   evidenti   (con   umore   a   livello   delle   caviglie) da sembrare cani bastonati.
Si mise di fronte a noi incitandoci ad imitare passi  e movenze, dopo pochi minuti ci sentimmo come gladiatori già pronti ad affrontare le belve.
Le   dame   in   effetti   persero   qualche   minuto   in   più   che   però   non   ci   pesò in quanto il nostro super boy li utilizzò per meglio eseguire e rendere i nostri passi più sicuri e coreografici.
Ci disse con soddisfazione:
“Nel tango ci vuole anche stile! Ripetiamoli ancora con convinzione, quasi che sembrino   così   naturali   come   se   portassimo   le   nostre   dame   a   passeggio con noi.”
Ci chiesero di formare subito le coppie e posizionandosi al centro per meglio farci   seguire   i   movimenti   cominciarono   a   farci   eseguire   la   sequenza soffermandosi   ad   ogni   passo,   chiedendoci   la   precisione   per   ogni   tempo   di musica.
In quel momento mi accorsi della disinvoltura di Alessandra nel ancheggiare e muoversi, tutto accentuato da una civettuola apertura, anzi direi in modo più appropriato, da un ampio spacco della gonna.
Ci fecero ripetere non ricordo quante volte l’esercizio fino a che tutti bene o male riuscirono a terminarlo senza errori grossolani.
Insistettero alla continua ripetizione fino a quando ritennero che ognuno di noi avesse ben eseguito e innanzi tutto capito tutti i movimenti che passo passo venivano continuamente rispiegati.
“Non   si   fa   questo   per   annoiarvi,   vanno   continuamente   ripetuti   per memorizzarli ed aggraziarli meglio!”
Questo è quanto ricordo di quella spiegazione:
L’abbraccio rimane sempre quello acquisito, mantenendolo un poco meno stretto.
Si inizia l’esercizio con la Salida Simple continuando fino alla chiusura del quinto passo. (1, 2, 3, 4, 5).
Al sesto tempo di musica il cavaliere sposta repentinamente il peso sulla gamba sinistra in modo da liberare il movimento del piede destro che verrà spostato a lato assumendone il peso (6).


50

In questo passo il cavaliere prima ruoterà il busto di un quarto di giro in senso antiorario, solamente il busto, in modo che la dama posizionata di fronte potrà ruotare anch’essa in senso antiorario.
Poi per effetto del passo a lato farà muovere la gamba destra della dama, già ruotata di un quarto di giro, che effettuerà un passo passando davanti al cavaliere sfiorandolo con la sua spalla destra, il suo piede destro assumerà il peso del corpo.
Alla fine del tempo di musica il cavaliere ruoterà ancora solamente il busto in senso orario permettendo alla dama di ruotare anch’essa in senso orario facendo perno sul piede destro.
Mentre il cavaliere ruota il busto di un quarto di giro, la dama ruota tutto il corpo di mezzo giro ritrovandosi rivolta verso la sua provenienza iniziale (7).
Il cavaliere  era  rimasto con  le gambe divaricate e quindi nel nuovo passo  sposterà solamente il peso sulla gamba sinistra, costringendo la dama ad effettuare un nuovo passo con la gamba sinistra (8).
Mentre il cavaliere sposta la gamba destra per affiancarla alla gamba sinistra, contro ruotando il busto, la donna effettuerà il passo  completo passando davanti all’uomo sfiorandolo con il suo fianco sinistro.
Con l’ultima rotazione del busto in senso antiorario il cavaliere imporrà alla dama una rotazione di un quarto di giro che la porterà nuovamente frontale all’uomo.
Per   meglio   dire,   la   dama   per   effetto   della   rotazione, il suo piede destro lo porrà, rallentando la gamba, dietro al sinistro senza assumere il peso.
In concomitanza delle rotazioni, l’uomo sposta il suo peso sul piede destro.
Posizione di fine esercizio, per l’uomo il peso sul piede destro, per la dama sul piede sinistro incrociato davanti al destro.
Rimangono i tre passi di chiusura della Salida Simple (6, 7, 8).
I  due istruttori sogghignando in modo mefistofelico attrassero la nostra attenzione dicendoci:
“Guardate un poco questo, è il fratello dell’ocho appena imparato, anzi il gemello!”
Dalla posizione di riposo si inizia una Salida Simple, quando il primo passo dell’uomo sta ricevendo il peso del corpo il busto comincia a ruotare in senso antiorario (1).
Con il secondo passo portato a lato, la rotazione in atto costringe la dama a ruotare anch’essa  in  senso  orario,  quindi invece  di aprire  a lato il passo,  lo camminerà in avanti posizionandosi di fianco al partner (2).
La posizione d’arrivo sarà quindi, uomo ruotato di un quarto di giro in senso antiorario con peso del corpo sul piede sinistro e gamba destra ancora aperta.
La dama avrà il peso sul piede destro con gamba ancora posizionata in dietro e il fianco sinistro del corpo davanti all’uomo.


51

Terzo passo per l’uomo è solo il movimento per avvicinare la gamba destra alla sinistra e ruotare il busto in senso orario mentre carica il peso del corpo sul piede destro.
La dama di conseguenza avvicinerà la gamba sinistra alla destra e mettendo il peso del corpo sul piede sinistro usato da perno, effettuerà una rotazione in senso antiorario di mezzo giro (3).
“Avete preso nota?” Chiese il maestro interrompendo la sequenza.
“Si … mi pare di aver capito che state eseguendo la stessa sequenza, ma siete partiti da una posizione differente.” Rispose un poco dubbiosa una dama del gruppo delle “riserviste” che nei commenti maschili venne subito rivalutata.
“E’ vero … continuiamo”.
Le posizioni d’arrivo saranno per l’uomo, gambe affiancate peso del corpo sul piede destro, per la donna gambe affiancate fianco destro di fronte all’uomo peso del corpo sul piede sinistro.
Da notare che la gamba destra della donna rimane leggermente piegata in modo che la punta del  piede  destro  tocchi  il  pavimento,  è una posizione  d’attesa  per  un nuovo comando.
Si continua la sequenza fino ai tre passi di chiusura.
La dama con i movimenti dei suoi piedi ha disegnato sul pavimento un otto e visto che procedeva in avanti, da questo il nome, Ocho adelante.
Durante   l’unico   cambio   dama   effettuato   guardai   incuriosito   Alessandra,   si
muoveva veramente in modo femminile, non voglio dire che il suo normale comportamento non lo fosse, ma quelle lunghe ed affilate cosce che uscivano dal provocatorio spacco attraevano forzatamente l’occhio.
Bisogna far presente che alla fine di questa lezione si scatenarono quasi i “Moti del   Quarantotto”   sedati   velocemente   dagli   istruttori   con   perentoria assicurazione   che   comunque   i   diversi   modi   di   effettuare   questa   sequenza verranno ripresi a fine corso quando veramente avremmo avuto molta pratica ad eseguirli.


52

Poi come colpo finale prima di terminare la lezione, mettendo un tango dal ritmo incalzante ci mostrarono un’altra sequenza guidata abbastanza stretta.


53

Ci   accennarono   un   altro   tipo   di   Otto   in   Avanti   detto   Otto   Cortado   o   Otto Corto, che inizia come esecuzione dal quarto passo della Salida Simple portato indietro dall’uomo come per il cambio di direzione.
Questo   movimento   fa   portare   in   avanti   il   piede   destro   della   dama   che seguendo   le   rotazioni   del   busto   del   partner   effettua   un   otto   in   avanti  con
chiusura.
L’Otto   Corto   fu   subito   dedicato   da   Laura   a   Filippo,   che   per   l’occasione   lo chiamò subito, invitandolo ad eseguire con lei l’otto basso!
“Non   preoccupatevi,   svilupperemo   per   ora   un   solo   modo   di   esecuzione   e buona serata a tutti!”
I maestri non dettero il tempo di rispondere al saluto che scomparvero nel loro spogliatoio lasciando tutti (i maschi) in un lamentoso brusio sulla insufficienza del tempo.
Uscimmo con le orecchie abbassate mentre le nostre dame che si vantavano di saper eseguire ogni passo, partendo dal fatto che per loro l’esercizio non aveva varianti, si comportarono come le ballerine di prima fila della Scala.
Solamente   Riccardo   detto   il   palestrato,   sfidando   un   gruppetto   di   dame   in assetto d’attacco gonfiando con atletici gesti i suoi allenatissimi muscoli, fece subito loro  presente:
“Per il momento non avete variazioni, ma poi ci ritroveremo tutti a Filippi”.
“Si, ci vedremo tutti al Filippi!”
Ribadì Filippo con gesto di sfida mantenendosi semi riparato, poi vedendomi sorridere   divertito   mi   si   avvicinò   con   fare   disinvolto   e   mi   chiese   sottovoce dov’era quella sala da ballo dal nome così strano.
“Strano?”  gli  dissi  con  un  tono  pesantemente  interrogativo e  gli  feci  subito presente:
“Guarda che assomiglia al tuo nome!”
“Hai ragione!” Ribadì.
Ma lo strano stava proprio nel fatto che lui non aveva parenti che gestivano sale da ballo e non si ricordava assolutamente di questi pur lontani parenti.
Alla   fine,   visto   che   Alessandra   mi   faceva   cenno   di   tagliare,   cercando   di sganciarmi gi dissi:
“Ma   va   là,   non   ti   ricordi   la   storia   romana?   Fu   la   battagli   che   confrontò definitivamente Antonio e Massimo, insomma una resa dei conti!”
“Ah è vero, ora ricordo! ”e mentre raccontava cercava di seguirmi allungando il passo.


54

“Quei due sono i miei cugini romani che sono sempre in perenne litigio! Allora ha ragione anche Riccardo!”
Ribadì subito:
“I Filippi avranno finalmente  la resa dei conti!”
Salutandoci con gesti che ricordavano più il saluto fascista che quello romano, si   congedò   e   saltellando   e   tirando   calci   a   piccoli   sassi   del   marciapiede   si allontanò.
Laura mi guardò subito preoccupata.
“Ma quello è via di testa!  Io ne sono sempre più convinta!”
Le risposi con una domanda, sospingendola verso l’automobile parcheggiata li di fronte
“Non ti sei accorta che scherzava? Per me voleva solamente provocarti!”
Tornammo   verso   casa   e   per   tutto   il   tragitto   Laura   continuò   le   sue recriminazioni mormorando nell’orecchio sinistro di Alessandra.
Appena Laura scese e non era ancora entrata nel suo portone, che Alessandra infilandosi un dito nell’orecchio con movimento rotatorio esclamò:  “Ma anche quella è via di testa! Dio li fa e il tango li accoppia”.
Il   fine   settimana   lo   trascorsi   in   famiglia   tra   lavoretti   e   noiosissime   piccole
riparazioni casalinghe, come imbiancare la cucina, pulire lo scaldabagno a gas e far scattare la serratura inceppata.
Non   ebbi   tempo   per   fare   una   telefonata,   ma   come   se   si   fossero   tutti messi d’accordo ad ignorarmi non ne ricevetti alcuna.
Verso   il   tardo   pomeriggio   del   lunedì   mentre   rincasavo   passai   davanti   al negozio del rigattiere e mi voltai incondizionatamente, forse per curiosità o solamente per vedere se fosse aperto.
Incontrai lo sguardo del commesso posizionato come fosse una cariatide a fianco dell’ingresso.
Accennando un saluto, mi si rivolse con fare da mistero guardandosi in giro sospettoso e senza mezzi termini mi mise al corrente che nella scorsa settimana ci fu l’arrivo di una collezione privata di musica.
“Vorrei   farle   presente   che   apparteneva   al   nonno   di   un   signore   americano,
probabilmente dell’America del Sud”
Dopo averlo ringraziato della spiata gli offrii un caffè al bar di fronte promettendogli di far visita al negozio a stretto termine di tempo.
Gli dissi inoltre, che se avesse visto qualche disco di tango di tenermelo via che poi gli   sarei   stato   riconoscente   accennando   ad   una   mancia   ed   una   bevuta offerta.


55

Proseguendo verso casa mi venne il dubbio che il commesso potesse fare il furbo, conoscendo la mia ansia di ricerca sperava che avessi fatto il lavoro di smistamento al posto suo.

 

…Continua…

Qui l'indice delle puntate precedenti: il-mio-primo-tango-argentino-romanzo-di-antoine-clair

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>