ORQUESTA MINIMAL SIN RUMBO – QUINTETO –

Il Quinteto Sin Rumbo ha iniziato la sua attività nel 2013 ed è composto da Giuseppe Baldino (chitarra, orchestrazioni), Antonello Carta (fisarmonica), Donatella Carta (violino), Gustavo Gini (pianoforte), Matteo Marongiu (contrabasso).

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Il progetto musicale “Sin rumbo” (Nel 1919 un cavallo chiamato Sin Rumbo “senza una meta precisa” arriva primo e, d’un tratto, un gruppo di amici, uomini e donne, si ritrovano in tasca i soldi necessari per aprire il primo tango club di Buenos Aires: la Milonga Sin Rumbo, nel barrio Villa Izquiza, più tardi denominata La Catedral del tango), che significa – non senza intenzione – “senza meta”, rivolge la sua attenzione e il suo interesse alle varie forme di ibridazione della musica porteña, in particolare alle forme di incontro e scambio tra le culture musicali dell’area spagnola e lusitana ed alla loro presenza, variamente sedimentata ed intrecciata, nell’America Latina.

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Idea guida della formazione è che, come nella figura grammaticale e nel gioco enigmistico della metatesi si altera l’ordine delle sillabe, nelle musiche dei porti (Buenos Aires, Lisbona, L’Avana, Atene, Istambul, Napoli, Cadice, New Orleans) si possano riscontrare, quali matrici comuni, l’inversione (Si pensi alla pratica linguistica del “rovesciamento”, presente nell’argot così come nel lunfardo, il gergo caratteristico delle città rioplatensi.), la mescolanza, l’estemporaneità: tali elementi caratterizzano infatti le canzoni appartenenti ai repertori del tango, del fado, della rebétika, del blues, del bolero.

Metatesi (linguistica)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La metatesi (pronuncia: metàtesi, dal greco μετάθεσις, "trasposizione") è un processo di mutamento fonetico per cui l'ordine di successione di due fonemi viene rovesciato. Si verifica spesso in presenza di [r] e di [l] e talvolta l'inversione succede tra questi due suoni.

Caratteristiche

Questo fenomeno fonetico si verifica all'interno di una parola e ciò si deve al fatto che certi suoni sono attirati o rifiutati da altri. La metatesi può essere di due tipi:
Metatesi reciproca

La metatesi reciproca si produce come scambio di due fonemi contigui. Talvolta tra le consonanti nasali, le consonanti vibranti e le consonanti laterali.
Esempi di metatesi reciproca

Formazione di varianti di parole italiane:

    Da palude > padule (toscano)
    Da sizigia > sigizia (forma scorretta)

Dall'evoluzione del latino all'italiano si ha:

    lat. āera > aira > aria (metatesi di r per vocale).[1]

Dall'evoluzione del latino varie forme dialettali:

    loc. lat. de ĭntro > dentro (in italiano) ma in genovese e in romanesco: drento (/r/ per /l/).

Metatesi semplice

Una sola consonante nasale, vibrante o laterale può cambiare posizione all'interno di una parola. La ragione di questo fenomeno si trova nell'inconsistenza di questi fonemi oppure la difficoltà di trovarsi a contatto con un altro suono dissimile nel segmento e la conseguente difficoltà da parte del parlante a pronunciarle. La consonante r è la più sensibile al cambiamento.

Esempi di metatesi semplice

Dall'evoluzione del latino all'italiano si ha:

    lat. cŏmula(m) > *comla > *cloma > chioma.
    lat. măgida(m) > maida > madia (metatesi di /d/ per vocale).
    lat. sĕmper > sempre (metatesi di /r/); ma in napoletano sempe.

In forme vive di vari dialetti mediani:

    lat. pĕtra(m) > petra ("pietra");[1] > sardo perda; napoletano preta.
    lat. căpra(m) > genovese crava;[3] napoletano crapa.
    lat. cŏrvu(m) > crövo o cröo, per caduta della /v/ ("corvo" in genovese).

 

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Si tratta di musiche piuttosto recenti (prima metà del XIX secolo) germogliate – solitamente come effetto di processi di “creolizzazione”- in ambienti promiscui, come le taverne del porto, o in genere i bassifondi (“arrabal”) dei centri urbani; tali musiche  (il tango in particolare, erede della payada, del candombe, della milonga,dell’habanera) nei primi decenni del novecento conoscono un rapido processo di diffusione, influenzandosi a vicenda e contaminandosi in vario modo.

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Il tango porteño (tango-danza e tango-canzone) è l’espressione più evidente di una cultura del meticciato fondata sulla reintepretazione e sull’ “impurità”, con una una forte vocazione transnazionale e trans-etnica. L’Orquesta minimal Sin Rumbo ha avviato il suo lavoro nell’intento di ritrovare alcune espressioni del tango-canciòn – archetipico – della cosiddetta “prima diaspora” (Gardel – Le Pera) per confrontarle con le sue possibili origini rurali o portuali (la milonga campera uruguaiana , l’habanera cubana), la sue varie parentele (la morna capoverdiana, lo “choro”, o tango brasileiro, il fado-tango), le sue principali forme di danza (tango primitivo e “nuevo”, vals, tango- milonga).

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L’intento non è quello di replicare i sottostili del tango classico porteño in una improbabile sospensione temporale, ne di cavalcare gli stereotipi transculturali del sentimentalismo (passione, malinconia, nostalgia: connotazioni generiche dell’intera poetica porteña) o i topoi dell’erotismo/esotismo, a tutt’oggi descrittori dominanti nella banalizzazione del fenomeno “tango”, bensì quello di presentare alcune tracce – provvisorie ed incomplete – di una interpretazione ad un tempo rispettosa del dettato originale, ma anche della sua “impurità” costitutiva: in un momento, come quello attuale, caratterizzato tanto da furori filologici (riproduzioni fedeli del “tango patrio”),
quanto da nobilitazioni “colte”, travestimenti “dance”, l’Orquesta Minimal Sin Rumbo intende – procedendo per selezione, isolamento, sottrazione – proporre una lettura scarna, che favorisca l’emergere delle linee testuali essenziali del tango-canciòn e delle forme ad esso affini, lasciando contemporaneamente spazio all’intreccio spontaneo delle esperienze personali, in un percorso aperto, costituito da associazioni, rimandi, contrasti, sottolineature ed apparentamenti stilistici.

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