Il Tango e i fatti di Misoginia e MRA


L’origine della parola “milonga” sembra derivi dal “kimbundù”, lingua precoloniale parlata in Africa centrale, che ancora oggi è usata in Angola e Zimbabwe. In questa lingua la parola “mulonga” significa “parola”. Milonga significherebbe quindi “discorso”. Questa parola veniva usata anche dai payadores della pampa argentina (prima della nascita del tango) per indicare genericamente un posto in cui si balla. Gli stessi payadores, guarda caso, improvvisavano testi poetici accompagnandosi con la chitarra, usando il genere musicale della milonga, come abbiamo già visto.

Essa è caratterizzata fin dalle sue origini da Los Códigos en la milonga, cioè da regole che permettono di effettuare una esperienza di milonga positiva e confortevole per tutti, una sorta di galateo della milonga.

Quando si decide di andare in milonga si legge spesso negli inviti ai vari eventi: "Venite in un ambiente cordiale con un tango d'abbraccio e rispettoso della pista, gradito l’invito con mirada e cabeceo!", o " Entusiasmo dei milongueros , ottimo buffet dolce e/o salato offerto dal circolo, una schiera di ottimi dj , vecchi e nuovi amici, che ci faranno ballare e divertire fino a quando i piedi e le gambe reggeranno il ritmo sul meraviglioso pavimento di parquet"… oppure "Ambiente caldo e cordiale"..o ancora: "ballare e divertirci in un ambiente cordiale e familiare"…

La domanda che ci si pone è: ma questo accade sempre?

Purtroppo no.

Quando si va in milonga, ci si aspetta, sulle basi dei suoi Codicos, di trovarsi a contatto con persone rispettose ed gentili che accolgano gli ospiti in maniera educata, familiare e amichevole.

Ci si aspetta quindi di trovarsi a casa, o quasi.

Oltre alle semplici regole dei Codigos, la milonga quindi è un luogo di incontri in cui vige la regola della galanteria, essendo originariamente nata per il corteggiamento.

Quindi la donna sta al centro dell'attenzione e va corteggiata con un insieme di strategie atte a sedurre una possibile partner, dandole generalmente qualsiasi forma di attenzione in grado di attirare la persona con cui si desidera ballare.

Eppure, per fortuna non sempre, ma a volte (non per il fatto che siano rari son meno gravi), capita di vedere degli episodi riprovevoli a cui tutti assistono ma in cui nessuno ha il coraggio d'intervenire.

Ma di chi è la responsabilità di non permettere che continui ad avvenire tutto ciò?

La risposta è semplice, tuttavia non scontata: di tutti.

Leggiamo questo breve racconto di Patricia Highsmith dal suo libro Piccoli racconti di misoginia

123

 

 

Normalmente il termine "misogino" è utilizzato a indicare colui che ha una visione degradante delle donne, e  l'MRA (I cosiddetti movimenti maschili o gruppi della questione maschile, a volte indicati con il termine mascolinismo oppure mascolismo (nel suo uso moderno, tradotto dall'inglese masculinism e masculism), o con quello abbreviato di MRA, MRM o MHRM (rispettivamente, Men's Rights Activism, Men's Rights Movement e Men's Human Rights Movement, ovvero Attivismo per i Diritti degli Uomini, Movimento per i Diritti degli Uomini e Movimento per i Diritti Umani degli Uomini) si riferiscono al movimento sociale, politicamente e religiosamente trasversale, per i diritti degli uomini e la loro rivendicazione nella sfera sociale).

Il termine misoginia (dal greco μισέω misèō, "odiare" e γυνή gynḕ, "donna") indica un sentimento e un conseguente atteggiamento d'odio o avversione nei confronti delle donne, perpetrato indifferentemente da parte di uomini o altre donne.

La misoginia è diretta verso le donne considerate come gruppo: una persona misogina può intrattenere comunque delle relazioni affettuose di amicizia e amorevoli con singole donne; di converso, avere relazioni negative con un gran numero di donne prese singolarmente non significa necessariamente essere persone misogine.

Le ragioni che possono portare indifferentemente dal genere a tale atteggiamento possono essere di svariata natura: esperienze personali traumatiche, aspetti culturali propri o tramandati dai propri avi, rivalità insite in ambiti familiari e sociali, il modo in cui si vive la competizione, sul piano passionale o anche nel contesto lavorativo.

La misoginia è generalmente un atteggiamento individuale, mentre il maschilismo, alla stregua del femminismo, è un atteggiamento culturale, non necessariamente accompagnato da odio.

 

John Knox riteneva le donne inferiori agli uomini nelle abilità politiche

 

 

 

La forma di misoginia più spinta si manifesta come odio completo verso le donne, viste non come esseri utili solo per la procreazione (come avviene nella forma più diffusa di misoginia) ma addirittura come "nemiche dell'uomo". Questa tipologia di misoginia trova un suo analogo atteggiamento anche in molti aspetti di quella misandria femminista che descrive l'uomo come "nemico della donna". Possono esservi inclusi personaggi come Jack lo squartatore o Giacomo I, Alcune forme gravi di misoginia confluite in casi di omicidi seriali (serial killer) sono stati rilevati anche da parte di donne nei confronti di altre donne, un esempio molto significativo è quello afferente a Leonarda Cianciulli detta la "saponificatrice" che nel corso della propria "serie" di omicidi perpetrata, uccise solo donne ( da wikipedia.org )


 

" La realtà della rivoluzione sessuale, come ora sappiamo, è stata spesso un abuso di potere che ha lasciato le donne annaspando, non so bene cosa sia successo o di chi era la colpa. La confusione e l'umiliazione è stata troppo spesso il prezzo che si è pagato per essere sessualmente emancipate." The Guardian

 

 

L'abuso dell'Ultimo Tango rivela la promessa infranta della rivoluzione sessuale degli anni '70Maria Schneider and Marlon Brando in The Last Tango in Paris.

Prima di morire, Maria Schneider parlo' di come la scena dello stupro col burro fosse avvenuta senza il suo consenso – ma non accadde niente. Il suo dolore non puo' essere dimenticato

Il panico e il terrore sul viso di Maria Schneider nella famigerata "scena del burro" in Ultimo Tango a Parigi, in cui viene stuprata analmente da Marlon Brando, e' assolutamente reale, anche se lo stupro non lo e'. Quei gran lacrimoni teatrali non sono recitazione. "Stavo piangendo lacrime vere," ha dichiarato Schneider. La stavano umiliando per davvero sullo schermo e lo sapeva. Per anni, rese pubblico quello che stava accadendo durante le riprese di quel film del 1972. Brando e il regista del film, Bernardo Bertolucci, cospirarono per girare la scena senza dirle che cosa sarebbe successo. Non era nel copione.

Nel 2013, in un'intervista video, Bertolucci disse che si sentiva in colpa per non averle detto del burro, poi si giustifico' dicendo che non si pentiva della scelta di girare quella scena. Il mese scorso, un'organizzazione spagnola mise online quel video di Bertolucci per attirare attenzione sulla violenza di genere. Come risultato, il video sta improvvisamente provocando oltraggio, e molti sui social media, inclusi grandi nomi di Hollywood come Jessica Chastain, Anna Kendrick e Chris Evans, stanno condannando questa scena di stupro, diretta senza il consenso di uno degli attori.

Schneider e' morta di cancro nel 2011, e in un'intervista anni dopo le riprese del film, disse che, "avrei dovuto chiamare il mio agente o far arrivare sul set il mio avvocato perche' non puoi costringere qualcuno a fare qualcosa che non e' nel copione, ma a quel tempo, non lo sapevo." Aveva solo 19 anni. Brando, che ne aveva 48, doveva sapere quanto profondamente immorale fosse una cosa del genere. Anche Bertolucci doveva saperlo – ma vivevano semplicemente in un mondo in cui uomini come loro potevano, nel nome dell' "arte," fare del male alle donne e terrorizzarle. Bertolucci ha dichiarato in un'intervista di non avere rimorsi, a quanto pare.

American actor Marlon Brando with actress Maria Schneider and Bernardo Bertolucci.Ultimo Tango a Parigi e' un film incentrato sul trauma maschile, ma e' Schneider quella ad essere rimasta traumatizzata. Negli anni successivi alle riprese, ebbe un esaurimento nervoso, tento' di suicidarsi e cadde in dipendenza dalla droga. Si rifiuto' di fare ulteriori scene di nudo e non riusciva a darsi pace per il modo in cui era stata trattata e definita da quel film. A 40 anni fece campagne per far ottenere alle donne ruoli migliori nell'industria del cinema.

Bertolucci resta una figura riverita. "Credo che si debba essere completamente liberi," ha detto in alcune interviste. "Non volevo che Maria recitasse la sua rabbia, la sua umiliazione. Volevo che Marta provasse, non recitasse, la sua rabbia e umiliazione. Poi mi ha odiato per la vita."

Consenso e' la parola chiave in questa storia. Schneider non e' stata stuprata, come hanno detto alcuni. Ma era spaventata e senza il potere di fermare quello che stava accadendo sul set. Le sue dichiarazioni mostrano la confusione. Si e' sentita "un po' stuprata". Nessuno l'ha consolata ne' si e' scusato. E lei non riusciva a vivere con le conseguenze.

Ultimo Tango fu accolto come rivoluzionario. La grande critica cinematografica di New York Pauline Kael disse che il film "ha alterato la faccia di una forma d'arte" e lo descrisse come il film piu' "energeticamente erotico mai fatto". Era basato su di una fantasia erotica di Bertolucci, in cui Brando inscenava il trauma del suicidio della moglie tramite la dominazione fisica e psicologica di una donna molto piu' giovane. Nel film, le donne sono arredi scenici per la catarsi maschile. Molti critici dissero anche che il film era liberatorio. Ma liberatorio per chi?

Con le sue brillanti citazioni di Francis Bacon, lo sfondo parigino e la colonna sonora di Gato Barbieri, il film fu al picco dell'avant garde 1970. Quasi ambizioso. Al tempo, Schneider fu innalzata a esempio bohemien: bisessuale e bellissima, con i suoi fiori, cappelli e pellicce. Rappresentava la liberta'. Come molte donne degli anni '70, tuttavia, era in realta' una vittima di una rivoluzione sessuale messa in scena in gran parte per il piacere maschile. Dalle giovani donne ci si aspettava un costante desiderio di sesso: anonimo e pericoloso in Ultimo Tango; riscritto in modo piu' gentile e dalla prospettiva femminile di Erica Jong nel suo romanzo, Paura di Volare, in cui lo defini' "la scopata senza cerniera."

La realta' della rivoluzione sessuale, come sappiamo ora, era spesso un abuso di potere che lasciava le donne di sasso, incerte di cosa fosse successo o di chi fosse la colpa. Confusione e umiliazione erano spesso il prezzo da pagare per essere sessualmente liberata. Nel contesto di abusi di giovani donne ben documentati da grandi registi, da Alfred Hitchcock a Stanley Kubrick, si capisce perche' il dolore di Schneider venne semplicemente ignorato, anche se la devasto'.

centroantiviolenzaQuando ne parlo', non accadde nulla. Brando e Bertolucci sono ancora considerati artisti intoccabili.

Ma non puo' essere dimenticato. Bertolucci ora lo definisce un "ridicolo malinteso." Ma si e' impegnato a filmare il dolore reale – non finto – di una ragazza di 19 anni. L'ha fatto. L'hanno chiamata arte. La chiamano ancora cosi'. Lui l'ha passata liscia. Questo e' davvero disgustoso. In questo mondo, gli uomini recitano, le donne sentono e basta. "Volevo la sua reazione come ragazza, non come attrice," ha detto Bertolucci.

Nel 1970, il consenso non era una parola ne' un concetto con cui avevo familiarita'. Ma comprendo benissimo una violenza quando la vedo.

Questa violenza e' stata pianificata, poi celebrata. Potrebbe essere un po' tardi per parlarne, ma almeno adesso sappiamo. Se solo avessimo potuto farlo quando Schneider era ancora viva; se solo avessimo potuto farle sapere che sentivamo la sua voce sotto ai singhiozzi. – da theguardian.com traduzione: Contro la Misoginia e gli MRA

cav-guidonia

E questo è un fatto famoso.

Ma quante donne, ancora oggi, subiscono questo tipo di violenza,  di aberrazione e abuso, che dovrebbe essere combattuto e bandito dalla nostra società e invece avvengono tranquillamente e impunemente vicino a noi, probabilmente anche con maggiore frequenza di quanto ipotizzato?

Ciò avviene perchè nessuno lo impedisce: gli spettatori non tentano di fermare il persecutore, e con il loro silenzio, lo favoriscono. Si tace e si fa finta di non vedere.

E' ancora possibile che accadano certi episodi in una milonga o anche nella routine del quotidiano senza che nessuno si opponga?

Cos’è la violenza contro le donne

La violenza maschile sulle donne assume molteplici forme e modalità, sebbene la violenza fisica sia la più facile da riconoscere. Non esiste un profilo della donna-tipo che subisce violenza. LA VIOLENZA COINVOLGE TUTTE LE DONNE

Il meccanismo che meglio definisce le fasi di una condizione di violenza domestica subita da una donna viene chiamato “spirale della violenza” o “ciclo della violenza” ad indicare le modalità attraverso cui l’uomo violento raggiunge il suo scopo di sottomissione della partner facendola sentire incapace, debole, impotente, totalmente dipendente da lui. Le fasi della spirale della violenza possono presentarsi in un crescendo e poi “mescolarsi”. Isolamento, intimidazioni, minacce, ricatto dei figli, aggressioni fisiche e sessuali si avvicendano spesso con una fase di relativa calma, di false riappacificazioni, con l’obiettivo di confondere la donna e indebolirla ulteriormente.

comecitrovi: I luoghi delle donne contro la violenza

http://www.direcontrolaviolenza.it/i-centri-antiviolenza-in-italia/ 

 

Numero di Pubblica Utilità

 

 

 

Il 1522 è il numero di pubblica utilità, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità, che offre un servizio di accoglienza telefonica multilingue e attivo 24h/24 per 365 giorni l’anno rivolto alle vittime di ogni forma di violenza. E’ un servizio che ha come scopo quello di estendere e rafforzare questa capacità di accoglienza e sostegno nei confronti delle vittime di violenza di genere e stalking. Ulteriore attenzione viene data a persone appartenenti a categorie maggiormente a rischio di discriminazione che abbiano subito violenza: disabili, omosessuali, transessuali e cittadini/e stranieri/e. Il 1522 ha, inoltre, l’importante funzione di facilitare l’invio della vittima ai servizi territoriali a livello nazionale.

Cosa fare in caso di Mobbing

Il Mobbing per definizione è “comunicazione ostile e non etica diretta in modo sistematico da uno o più individui, di solito verso un unico individuo, che trovandosi in una posizione indifesa è impossibilitato a ricevere aiuto. Secondo Leymann è necessaria un’alta frequenza di base (almeno un atto di mobbing a settimana) che perduri per molto tempo (almeno sei mesi).

Questa durata, secondo Pastore (2006) è da intendere in senso statistico e non rigido, la persona che subisce mobbing può avere danni alla salute anche in meno tempo se l’intensità della comunicazione ostile è molto forte.

Ci sono quattro caratteristiche fondamentali nella definizione di mobbing

–          intenzionalità dell’aggressore

–          percezione della vittima di subire un’aggressione

–          carattere asimmetrico della relazione

–          durata e frequenza del mobbing

Secondo Baron e Neuman (1996) ci sono quattro continuum da considerare quando si valuta il mobbing

–          comunicazione verbale/non verbale vs comportamento fisico

–          danneggiare attivamente vs danneggiare passivamente, emarginando

–          azioni di violenza diretta vs azioni di violenza indiretta e subdola

–          deterioramento delle relazioni interpersonali vs deterioramento del lavoro

Altro tipo di classificazione del mobbing è determinato dal tipo di relazione gerarchica tra il mobber e il mobbizzato

–          mobbing dall’alto: si tratta di un superiore che mobbizza un subordinato

–          mobbing dal basso: si tratta di un subordinato che mobbizza un superiore

–          mobbing tra colleghi

–          bossing: quando è in atto una vera e propria strategia organizzativa ostile e non etica nei confronti dei membri di un gruppo

–          doppio mobbing: la persona mobbizzata, esausta cerca sostegno nella famiglia che però non riesce a credergli o a supportarlo adeguatamente

Quali sono le determinanti il mobbing?

Ci sono due tipi di cause in letteratura:

–          cause legate alla personalità del mobber

  • Il mobber è spesso una persona con un disturbo narcisistico o paranoide
  • Il mobbizzato è spesso una persona rigida, coscienziosa, ansiosa, con scarsa gestione dell’autostima, tendente alla paranoia.

–          cause organizzative

  • scarsa chiarezza dei ruoli
  • incapacità a gestire i conflitti
  • leadership disfunzionale
  • nessuna formazione e prevenzione sul mobbing

Quali sono gli effetti del mobbing?

Il mobbing produce danni alla persona e all’azienda.

I danni all’azienda sono di matrice relazionale ed economica. La scarsa relazione determinata dal mobbing porta a una peggiore qualità del lavoro e dunque a svantaggi economici.

Secondo gli studi di Ege (1997) il mobbing può avere conseguenze molto pericolose per la persona come:

–          il suicidio

–          la depressione

–          la rabbia accumulata

–          aumento della probabilità di incidenti e infortuni

Da un punto di vista medico Ascenzi & Bergagio hanno osservato questo tipo di patologie nelle vittime di mobbing:

Mobbing e Apparato gastrointestinale:

– bulimia

– bruciore di stomaco,

– ulcera

Mobbing e Apparato respiratorio:

–          senso di oppressione

–          cattiva respirazione (scopri qui come migliorare la tua respirazione)

Mobbing e Apparato muscolo scheletrico

–          dolori muscolari

Mobbing e Aspetti psicologici

–          depressione

–          ansia

–          attacchi di panico

–          disturbi del sonno

–          mal di testa (emicrania e cefalea muscolo tensiva)

Mobbing e problemi cardiaci

–          infarto miocardico

–          tachicardia (battito cardiaco accelerato)

Mobbing e Sistema immunitario

–          calo delle difese immunitarie

Mobbing e Problemi dermatologici

–          dermatiti

–          psoriasi

–          disturbi cutanei

Cosa fare in azienda in caso di mobbing

La prevenzione e l’intervento per ridurre il mobbing deve essere affidata ad esperti competenti in quanto si tratta di un tema particolarmente delicato.

–          Interventi di prevenzione: sono applicabili da parte di tutte le aziende, come abbiamo visto prima un buon clima organizzativo e una leadership etica possono prevenire i fenomeni di mobbing

–          Interventi specifici: questi sono applicati quando è in atto un comportamento di mobbing

–          Interventi per il recupero: a volte è già in atto il fenomeno di mobbing, e la persona ha già ricevuto dei danni, occorre prendersi cura di essa per favorire un recupero dell’autostima e un buon funzionamento in azienda.

Alcuni interventi applicabili in azienda in caso di mobbing sono:

–          la promozione di una politica aziendale contraria ai comportamenti non etici in azienda. E’ necessario che sia chiara la volontà dell’azienda di non tollerare comportamenti aggressivi

–          Formazione manageriale: il leader in azienda (che sia un manager, un primario, un team leader, un supervisore) è un esempio, un modello da imitare, e come tale se da il cattivo esempio per primo aumenterà le probabilità di comportamenti negativi in azienda. Se si parte da una formazione specifica su di lui si prevengono molti problemi. Alcune soluzioni specifiche sono

Offerta di consulenza e sportelli d’ascolto: in questi casi è possibile effettuare colloqui di sostegno psicologico ma anche test di valutazione come lo Short Negative Acts Questionnaire (S-NAQ), adattato in Italia da Balducci, Spagnoli, Alfano e collaboratori (2010). Strumento di buona qualità psicometrica (attendibilità, validità concorrente etc…) in grado di misurare

–          mobbing lavoro correlato

–        mobbing personale

–        isolamento sociale

Il mobbing è un tema molto dannoso per la persona e l’azienda, se ritieni di essere vittima di mobbing contattami.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>