Francisco Lomuto

 

 

 

 

 

Francisco Juan Lomuto (24 nov 1893 – 23 dicembre, 1950) è stato un pianista argentino di Tango , direttore e compositore, che occasionalmente usava lo pseudonimo  di "Pancho Laguna".

Lomuto è nato nel Parque Patricios, quartiere di Buenos Aires, e fu uno dei 10 figli di Victor Lomuto e Rosalia Narducci.Melgarejoposter.jpg

La madre, Rosalia, gli  insegnò il pianoforte, e dal 1922, ebbe la sua orchestra con cui ha registrato oltre 950 brani, tra il 1922 e il 1950.

Alcuni delle sue composizioni più note sono; La revoltosa, Fumando Espero, Muchachita del campo e Cachadora.

Caratteristica dei suoi arrangiamenti di tango è il finale con la settima diminuita (ma non negli arrangiamenti dei Vals o del tango milonga).

Lomuto ha partecipato a diversi film argentini , come El Alma de bandoneón, la Rubia del camino e Melgarejo .

Nel 1936,  è stato nominato il presidente dell'organizzazione per la Sociedad Argentina de Autores y Compositores de Música (SADAIC) (Società Argentina di Autori e Compositori di Musica), l'equivalente della nostra SIAE.

 Fisico voluminoso, statura alta, carnagione rossastra, calvizie precoce, sopracciglia folte, occhiali senza montatura, grosse mani con grasse dita che tengono in modo permanente un sottile bocchino di ciliegio, da cui era solito fumare, tutto in aperta opposizione alla sua fine spiritualità, alla sua affabilità e al suo carattere signorile.

I suoi genitori erano napoletani e a loro piaceva la musica. Il padre, Victor, era un violinista e certe volte suonava tango. La madre Rosalia Narducci, pianista, ebbe dieci figli e il maggiore, Francisco, prese da lei le sue prime lezioni di musica.

Francisco Lomuto nacque nel quartiere di Parque de los Patricios. Tre dei suoi fratelli si dedicarono alla musica: Victor Lomuto, era discreto col bandoneon e con la chitarra, suonò con Manuel Pizarro in Francia e lì mise famiglia e vi si stabilì. Suonò anche nell'orchestra di Bianco-Bachicha.

Enrique Lomuto , era un pianista e fu il primo della famiglia a suonare in pubblico. Arrivò ad avere la sua orchestra tipica e registrò diversi album . Fu il padre del bandoneonista, autore e arrangiatore Daniel Lomuto .

Hector Lomuto si orientò verso un altro tipo di musica, e formò un gruppo con il nome di Héctor y su Jazz. Suonò per lunghi periodi in radio, in innumerevoli balli e incise numerose registrazioni.

 

Infine, Oscar Lomuto , si dedicò al giornalismo e scrisse alcuni testi, tra cui il tango “Nunca más”.

Tornando a Francisco, si può dire che al di là delle lezioni prese da sua madre, e un breve periodo in cui studiò in un conservatorio, non prese insegnamenti costanti. A 13 anni,  compose il suo primo tango “El 606”, in cui parla di un farmaco chiamato 'Salvarsan', che serviva per il trattamento delle malattie veneree. E' conservato in un registro discografico gestito dalla Banda Municipale della Città di Buenos Aires.

Nei primi del 1900 il batteriologo tedesco, premio Nobel, P. Ehrlich stava cercando un derivato dell’arsenico che potesse curare le malattie infettive come la sifilide. Provò ben 605 composti, ma risultarono troppo tossici e mal tollerati dalle sue caviette. Nel 1910 il seicentoseiesimo tentativo funzionò: si trattava dell’arsfenamina (cloridrato di diossi-diamminoarsenobenzolo): i topi lo reggevano e pareva funzionare a dovere. In realtà si dice che lo scoprì un allievo del batteriologo, uno studente giapponese. Comunque il composto fu chiamato 606, ma venne commercializzato in tutto il mondo con il nome di Salvarsan (arsenico innocuo). La dose necessaria veniva fornita in polvere solubile in acqua ed era usata per curare diverse patologie (e anche come droga).

Il farmaco ebbe un notevole successo anche a BsAs. Tanto che il giovane Lomuto, intitolò il suo tango per piano a questo preparato.
Pare esista un altro tango, sempre intitolato “El 606“, però di R. Sales de Araujo. La dedica dice: “Dedicado a los boticarios. Tango Medicinal para la curación de todo mal” (Dedicado ai farmacisti: tango medicinale per la cura di ogni male!)
Anche nel poema Cafè de Cordoba y Bermejo di Enrique Cadícamo si dice:

Lejanas notas que llegan y se van
de los tangos de Firpo y de Lomuto:
la Carcajada y El 606…
Loas al benemérito neo-Salvarsán!

 

Per diversi anni  lavorò in case discografiche, in cui suonava i brani preferiti dai clienti. Il suo primo tango fu ben accolto e questo lo incoraggiò a comporne altri riunendoli negli album “El inquieto” e  “La rezongona”  incisi poi negli EEUU  per l'etichetta Victor per il duo Ferrer-Filipotto. Poco più tardi gli stessi musicisti  registrarono “Río Bamba” e “El chacotón”.

Francisco Canaro,  nel 1915, registrò “La rezongona” e “Dardánelos”. Roberto Firpo nel 1917, “La revoltosa”.

Ma il successo arrivò con Muñequita, col testo di Adolfo Herscheld,  che fu premiata a teatro dall'attrice Maria Luisa Notar nel 1918. Questo fu anche il primo lavoro che registrò Gardel. Il  brano fu registrato anche negli Stati Uniti dall'Orquesta Típica Select.



Insieme al suo amico Francisco Canaro fu promotore dell'idea di creare un'agenzia per proteggere i diritti d'autore.
Quando suo padre morì dovette occuparsi del sostentamento della famiglia, e si dedicò a lavorare pienamente nella musica.

L'idea di formare un'orchestra lo trovò  abbastanza autocritico da riconoscere che aveva bisogno di prepararsi.

Così si rivolse al suo amico Francisco Canaro. Questo lavorava nel cabaret Royal Pigall e  propose all'amico un baratto, quello che nel linguaggio pittoresco dei musicisti significava avere il 'permesso' di suonare nell'orchestra per far pratica. Canaro accettò perché oltre all'amicizia, Lomuto suonava bene, con un buon ritmo.

In poco tempo iniziò a suonare come solista il pianoforte e fece un duo col fratello Enrique che suonava l’harmonium (un tipo di organo). Fecero performance nella primitiva radiotelefonía, in questo caso per una Radio Sudamericana, situata nel Pasaje Roverano de Avenida de Mayo 560, a pochi metri da Plaza de Mayo. E nel 1922  formò un duo di piano con Hector Quesada, arrivando per la prima volta a incidere un disco con otto brani.

Nello stesso anno formò un gruppo per suonare sulle navi da crociera turistiche che viaggiavano dal Brasile al sud dell'Argentina, nella Terra del Fuoco. Finì a bordo della nave Cap Polonio. Il nome di questa nave divenne il titolo di un nuovo tango.

Nel gruppo, che era un sestetto, suonarono musicisti della fama di  Manuel Pizarro e Pedro Polito, entrambi bandoneonisti, e Agesilao Ferrazzano e Miguel Tanga come violinisti.

Già nel 1923, formò la sua prima orchestra per suonare in terra ferma e poter incidere il disco. I suoi musicisti furono: i bandoneonisti Vicente Romeo e Ángel Ramos, i violinisti Lorenzo Olivari e Esteban Rovati, Angelo Corleto al contrabasso e suo fratello Enrique al piano. Più tardi si aggiunse Ricardo Brignolo come primo bandoneon ed ebbe un grande successo.

Collaborarono, ad abbellire le sonorità nelle registrazioni, Eduardo Armani al violino, Minotto Di Cicco al bandoneon e il pianista Alberto Castellanos.

Francisco Lomuto era un musicista molto responsabile che riconosceva i limiti della sua tecnica e per questo motivo, presto, smise di suonare il pianoforte per dedicarsi esclusivamente al ruolo di direttore d'orchestra.

Suonò nelle sale più ricercate dell'epoca e, seguendo come sempre le orme di Canaro, aggiunse alla naturalezza tipica della sua orchestra, il ritmo del jazz, chiamando il suo gruppo «Típica y Jazz Band». In ragione di questo aggiunge nuovi musicisti e nuovi strumenti: il pistone, il sassofono, la tromba, il clarinetto, tanto che venne sopranominato, a dire dei ragazzi, la sezione "idraulica".

Nel 1926,  si unì il bandoneonista Daniel Alvarez, di 16 anni, soprannominato 'sardina', per il suo corpo sottile. Questo musicista diede grande personalità e forza all'orchestra, restando con lei fino al 1933.

Nel 1927, apparve un nuovo successo, il tango "Cachadora", con testi di Pancho Laguna, che altri non era che Lomuto stesso.

Con l'avvento del cinema sonoro le orchestre di tango persero un posto di lavoro importante, alcune scomparvero, altre vennero incorporate nei palchi dei numerosi caffè e altre ancora, come quella di Lomuto, finirono nelle sale da ballo o negli scenari teatrali. In questa epoca le orchestre aumentarono il numero dei loro membri, per una questione di scarsa acustica dei luoghi dove suonavano. Così pure Lomuto, e le orchestre di Firpo e Canaro.

La sua orchestra aveva una personalità molto precisa, un buon ritmo, stilisticamente ortodosso, che non sconfinava nella ricerca creativa, ma piuttosto era orientata ad ottenere una buona proposta ballabile, di piacevole musicalità. In un altro filone di pensiero, si è anche osservato che si distaccava per i suoi curiosi finali singolari con la settima diminuita.

Nel 1929, furono importanti i contributi dei musicisti Luis Zinkes, Haroldo Ferrero e il già citato Daniel Alvarez, nel bandoneon. Tra i violini, oltre Armando Gutierrez e Carlos Taverna , Leopoldo Schiffrin (El mujic), padre del compositore e arrangiatore di musica cinematografica Lalo Schiffrin. Al piano c'era Oscar Napolitano, al contrabasso  Alfredo Sciarretta, al clarinetto Carmelo Águila, il venezuelano Natalio Falda all'oboe e Desio Salvador Cilota alle percussioni.

Si trattò di uno dei musicisti preferiti della società Argentina, le sue orchestre deliziarono il pubblico del Club Progreso, del Club Mar del Plata, del Trocadero, de la Escuela Naval, vale a dire la crema delle élite argentine.

Seguendo, come sempre,  le orme del suo amico Canaro, nel 1932 iniziò a lavorare nel teatro con commedie musicali. La prima fu La vuelta de Miss París, con la compagnia di Pierina Dealessi. Qui l'attrice Iris Marga presentò in anteprima il suo tango "Papanata" (con testi di Antonio Botta) col cantante Fernando Diaz , “Aunque perezca mentira” (con testi e musiche Lomuto).

Più tardi al teatro Smart (oggi, Teatro Blanca Podestá) presentò La gran milanesa nacional, dopo La fiesta del tango, dove suonarono insieme le orchestre di Pedro Maffia e di Edgardo Donato . Nel 1933, al Descanso dominical, le anteprime di “La canción del deporte” e il famoso tango “Si soy así”, entrambi di Lomuto e Antonio Botta.

In quello stesso anno, Martin Darré sostituì Daniel Alvarez come primo bandoneon  e arrangiatore dell'orchestra. Questo cambiamento migliorò notevolmente la qualità musicale della formazione, per le innovazioni portate da Darré.

 Il 1 agosto 1936 viene creato il SADAIC e Lomuto venne nominato presidente del Comitato Organizzatore.

Il 19 maggio, 1937, nel film Melgarejo, con Florencio Parravicini e Mecha Ortiz, apparve in anteprima  il cantante Jorge Omar con la sua orchestra che presenta “No cantes ese tango”, con testi di Lomuto e di Rodolfo Blas Arrigorriaga.

Nel 1938, realizzò La rubia del camino, di  Manuel Romero , con gli attori Paulina Singerman e Enrique Serrano. In questa occasione presentò “La canción del camino” e “Muchachita de campo”, entrambi con testi di  Manuel Romero . Nel 1947, realizzò un tour in Spagna con la cantante Chola Luna .

La sua ultima band è stata senza dubbio la migliore, la più evoluta e affiatata. Al bandoneon c'era Federico Scorticati, Alfredo Cordisco, Manuel Alvarez e Domingo Greco. Ai violini Carlos Taverna, Ernesto Gianni, José Carli e Otelo Gasparini. Al piano  Juan Carlos Howard, al contrabasso Alberto Celenza e suoi cantanti furono Alberto Rivera e Miguel Montero.

Francisco Lomuto  registrò con la sua orchestra, tra il 1922 e il 1950, più di 950 brani. Uno dei suoi estribillistas più importanti fu Charlo, insieme all'orchestra di Francisco Canaro, Fernando Diaz e Jorge Omar.  Príncipe Azul, Jorge Torres, Luis Cáceres, il duetto Alberto Acuña e Fernando Díaz e i già menzionati  Alberto Rivera e Miguel Montero che furono anche cantanti in questa formazione.

 

 

Fonti: todotango, faitango, wikipedia, youtube

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