A media luz – A luce soffusa (a mezza luce)

 A media luz – A luce soffusa (a mezza luce)
Tango 1924
Testo di: Carlos César Lenzi
Musica di: Edgardo Donato

Corrientes, tres… cuatro… ocho,
secundo piso, ascensor.
No hay porteros, ni vecinos.
Adentro coctel y amor.
Pisito que puso Maple,
piano, estera, y velador,
un telefon che contesta,
una vitrola que llora
viejos tangos de mi flor
y un gato de porcelana
pa’ que no maulle al amor.

Y todo a media luz,
a media luz los dos.
A media luz los besos,
a media luz los dos.
Y todo a media luz,
que brujo es l’amor.
A media luz los besos,
a media luz los dos.

Juncal toce – veinticuatro,
telefonea sin temor.
De tarde, tè con masitas,
de noche, tango y champàn,
los domingos, tè danzante,
los lunes, desolaciòn.
Hay de todos en la casita,
almohadones y divanes
como en votica cocò.
Alfombros que no acen ruido
y mesa puesta al amor.

Y todo a media luz,
a media luz los dos.
A media luz los besos,
a media luz los dos.
Y todo a media luz,
que brujo es l’amor.
A media luz los besos,
a media luz los dos.

Viale “Corrientes”, tre… quattro… otto,
ascensore, secondo piano.
Non hai portinaio, ne vicini.
Dentro cocktail e amore.
Pavimento in parquet,
pianoforte, stuoia e abatjour,
un telefono che squilla,
un giradischi che geme
i migliori vecchi tanghi
e un gatto di porcellana
che non miagola all’amor.

E’ tutto a luce soffusa,
a mezza luce i due.
A mezza luce i baci,
a mezza luce i due.
E’ tutto a luce soffusa,
che stregone è l’amore.
A bassa luce i loro baci,
a bassa luce loro due.

Tutte le ventiquattro ore
telefona senza paura.
Il pomeriggio, tè con dolcetti,
di notte, tango e champagne,
le domeniche, tè danzante,
i lunedì, desolazione.
Nella tua casa c’è di tutto,
cuscinetti e divani
coca come in farmacia.
Tappeti che attutiscono il rumore
e tavola pronta all’amore.

E tutto a mezza luce,
a mezza luce i due.
A mezza luce i baci,
a mezza luce i due.
E tutto a mezza luce,
che stregone è l’amore.
A mezza luce i baci,
a mezza luce i due.
'Questo tango dalla melodia molto orecchiabile racconta dell’ambiente della prostituzione che si sta
evolvendo. Non più solo bordelli dai profili medio bassi in quartieri malfamati che soddisfano la
grande richiesta della massa maschile di immigrati, ma appartamentini conosciuti e frequentati da
una clientela più raffinata ed agiata, ma anche più avanti negli anni. L’alcova decisamente
anonima ma accogliente, propone per un oramai attempato cliente l’idea di essere ancora amato.
Quasi, che l’amore profano, che magia! …Venga addirittura frainteso con l’amore consumato tra
due amanti.'

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