La lettura storico critica delle fotografie – part 2 –

~ L'iconografia del Tango ~

 

5.2.L’analisi della danza attraverso la lettura storico critica delle fotografie selezionate

 

5.2.2. La lettura storico critica delle fotografie

di Mădălina Goga

continua da La lettura storico critica delle fotografie – part 1 –


La Guardia Nuova I

Esame delle fotografie: 282532 (scheda n° 19), 138014 (scheda n° 23)


Il famosissimo ballerino argentino sta posando di fronte alla macchina fotografica, mostrando un passo di tango. El Cachafaz insieme a Carmencita Calderón sono raffigurati mentre Benito sta eseguendo una quebrada. Il piede destro è perfettamente allungato mentre quello sinistro dal ginocchio è molto flesso. Per non perdere l’equilibrio, il ballerino è costretto a girare la punta del piede verso l’esterno dello spazio ballabile.
El Cachafaz era ben noto per il fatto che ballava il tango criollo. Oltre alla quebrada, che ne tradisce lo stile, si nota l’abbraccio chiuso, nella parte destra dell’uomo, come  caratteristica razionale del maschio, razionalità che non si discute. Nella parte sinistra dell’uomo, invece, l’abbraccio aperto rappresenta l’emotività. L’uomo prende il corpo della donna con la mano destra mentre la donna usa la sinistra. La destra è associata alla mascolinità, alla razionalità, invece la parte sinistra appartiene alla femminilità e all’emotività – dal lato in cui si trova il cuore. Inoltre, l’abbraccio chiuso a destra significa possessione mentre l’abbraccio aperto a sinistra, con la presa della palma femminile nel pugno del maschio, significa
protezione. Tutto ciò sottolinea l’oscillazione eterna tra maschile e femminile, “lotta” che nel tango è essenziale e tipica.
L’asse AB divide lo spazio dell’intero in due, quello della donna e quello dell'uomo. Se la
donna “invade” lo spazio di El Cachafaz lo fa perché il ballerino, la obbliga con l'esecuzione della quebrada. Carmencita è costretta ad allungare il braccio per non perdere l’equilibrio. Il piano della donna è verticale senza contorsioni, invece quello del partner si definisce solo attraverso queste, senza però di perdere il contatto con l’asse. El Cachafaz entra nello spazio di Carmencita col piede sinistro, la cui linea si unirà sul piano del braccio destro della donna all'altezza del pugno/palmo (le linee blu). Di conseguenza al passo eseguito, El Cachafaz sposta il braccio sinistro inarcandolo, senza uscire dal piano comune (inquadratura arancione).
Nella sua asimmetria, il tango eseguito con la tecnica dell’improvvisazione costruisce un “intero” che nasce durante il ballo.
Analizzando i vestiti e considerando la data della fotografia, 1934, si possono sottolineare alcune contraddizioni. L’immagine è stata scattata prima o dopo una rappresentazione teatrale di un tango. Carmencita è vestita come una contadina del fine secolo anteriore, mentre El Cachafaz si è vestito da gaucho, ma come un gaucho urbanizzato, trasformato in compadre/compadrito.
Il tango è già un ballo onorevole, dove non si balla solo con le prostitute – come si pensava prima- però, anche con la ragazza campesina, onesta e ingenua, proteggendola e rispettandola.


Negli anni ’30 il tango ballato era quello elegante. Le linee dei corpi seguivano piani paralleli. La linearità del ballo si eseguiva sia col corpo espressivo (dal torso in giù) sia con quello drammatico (dal torso in su). Al livello dei piedi, le linee erano discendenti e convergevano verso la terra. I volti però, inquadrati da due angoli lievemente curvati anch’essi, guidano lo sguardo dello spectator in giù, mettendo, nello stesso tempo, un  grande accento sull’espressione facciale della donna.

Il drammatico della posa risultava nella combinazione del parallelismo con la nota di pessimismo generata dalle linee discendenti in contrasto col sorriso felice della donna. Anche negli anni ’30 il tango era caratterizzato da paradossi.


….continua

Fonte: http://www.academia.edu

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