El ciruja, tango

El ciruja 

Tango 1926


Musica: Ernesto de la Cruz
Testo: Alfredo Marino


Como con bronca, y junando
de rabo de ojo a un costado,
sus pasos ha encaminado
derecho pa'l arrabal.
Lo lleva el presentimiento
de que, en aquel potrerito,
no existe ya el bulincito
que fue su único ideal.

Recordaba aquellas horas de garufa
cuando minga de laburo se pasaba,
meta punguia, al codillo escolaseaba
y en los burros se ligaba un metejón;
cuando no era tan junao por los tiras,
la lanceaba sin tener el manyamiento,
una mina le solfeaba todo el vento
y jugó con su pasión.

Era un mosaico diquero
que yugaba de quemera,
hija de una curandera,
mechera de profesión;
pero vivía engrupida
de un cafiolo vidalita
y le pasaba la guita
que le shacaba al matón.

Frente a frente, dando muestras de coraje,
los dos guapos se trenzaron en el bajo,
y el ciruja, que era listo para el tajo,
al cafiolo le cobró caro su amor.

Hoy, ya libre'e la gayola y sin la mina,
campaneando un cacho’e sol en la vedera,
piensa un rato en el amor de su quemera
y solloza en su dolor.

IL RIGATTIERE (traduzione di Pierpaolo Chiartosini)

 Come con rabbia e fissando
 di lato con la coda dell'occhio
 ha diretto i suoi passi
 a destra per il bassofondo.
 Lo porta il presentimento
 che in quel quartierino
 non esista più la baracca
 che fu il suo unico ideale.

 Ricordava quelle ore di bisboccia
 quando lavoro non ce n'era per niente,
 qualche furto, barava alle carte
 e una fissa lo legava ai cavalli;
 quando non era tanto controllato dai poliziotti
 borseggiava senza farsi identificare,
 una pupa gli soffiava tutti i soldi
 e giocò con la sua passione.

 Era una ragazza pretenziosa
 che faticava tra i rifiuti,
 figlia di una guaritrice,
 ladra di professione;
 pero viveva illusa
 da un ruffiano di lunga data
 a cui passava i soldi
 che spillava al teppista.

 Faccia a faccia, esibendo il coraggio,
 i due guappi si affrontarono in segreto,
 e il rigattiere che era veloce nei tagli,
 al ruffiano gli face pagar caro il suo amore.

 Oggi, libero dalla gabbia e senza donna,
 fissando un brandello di sole sul marciapiede,
 per un po' pensa all'amore della sua discarica
 e singhiozza nel suo dolore.

Alfredo Marino nacque nel quartiere di Almagro a Buenos Aires. Quando era solo un bambino prese una chitarra e, a orecchio, iniziò a pizzicare le corde fino a quando riuscì a suonare con una struttura professionale.

Nel 1922  apparve come cantante al Café Nacional dove nessuno fino ad allora aveva osato salire sul palcoscenico. Nel 1926 formò un duo con Pablo Eduardo Gómez che apparve per la prima volta al "Casino Pigall" e più tardi al caffè sopracitato dove all'epoca apparve anche l'orchestra diretta dal bandoneonista Ernesto de la Cruz e che, naturalmente, non aveva cantante .

Una scommessa sull'uso del lunfardo nei testi del tango ha spinto Marino a improvvisare un testo. Così ha forgiato un capolavoro, un classico che è ancora in voga: "El ciruja".

Quest'ultimo e i suoi contemporanei "La gayola" e "Barajando" sono gli ultimi  tanghi col malandra, quando il lirismo di Homero Manzi vedeva timidamente la luce con "Viejo ciego".

Ernesto de la Cruz scrisse la musica per quelle parole che furono poi cantate da Pablo Gómez. La prima fu nello stesso caffè, il 12 agosto. Marino non la cantava mai. Gardel, invece, la registrò lo stesso anno accompagnato da José Ricardo e Guillermo Barbieri alle chitarre. Ignacio Corsini, il 21 febbraio 1927 e Rosita Quiroga, alcuni giorni prima: il 5 febbraio 1927.

Nell'ultimo anno Marino, alla chitarra, insieme ai suoi coetanei, Iturralde e Barroso divennero gli accompagnatori del cantante Juan Carlos Marambio Catán. Ma dopo il suo matrimonio, sempre nel 1927, lasciò lo spettacolo fino al 1930 quando non fu in grado di rifiutare l'invito di Carlos Vicente Geroni Flores a unirsi alla sua orchestra per un tour europeo. I cantanti erano Julio Vega e Héctor Morel (in seguito Héctor Farrel). Il duo diventò un trio quando si aggiunse la bruna americana Nildey Watkins, una cantante blues. Si esibirono in Spagna e in Marocco.

Al suo ritorno a Buenos Aires si unì al Elvino Vardaro Sextet come cantore di ritornello (estribillista) e fu trasmesso da Radio Fénix.

Venne attratto dalla recitazione e così interpretò due spettacoli di Francisco Canaro e Ivo Pelay: "La patria del tango" e "Mal de amores". Apparve anche  in film come "Turbión", "El loco serenata", "Pelota de trapo" e "Su última pelea".

Finalmente entrò nel cast di Radio El Mundo. Lavorò per quella radio per 22 anni. Qui fu protagonista di una famosa soap opera giornaliera "Los Pérez García". Per un breve periodo impersonò il padre di quella famiglia: Don Pedro. Questo ruolo fu presto interpretato da Martín Zabalúa. Apparve anche in un altro programma trasmesso quarantacinque minuti prima, il romanzo poliziesco "Peter Fox lo sapeva". Dal 1967 divenne direttore di quella stazione radio.

Scrisse una trentina di testi tra cui: "Vieja volanta", "El aguatero", "El batidor", "Viejo taura", "Anochecer", "Cuartiando", "Del pasado". Ma nessuno di loro ha raggiunto, tuttavia, il livello di "El ciruja" e nessun poema della letteratura del tango ha eguagliato l'espressività dell'insuperabile schema di dodici sillabe ammirato da molti scrittori e poeti, quella figura: "Campaneando un cacho 'e sol en la vedera "(Guardare un raggio di sole sul marciapiede).

La favola che viene raccontata è quella consueta, in cui il magnaccia che prende tutti i soldi dalla povera meretrice allucinata non manca affatto. Se "El ciruja" è un segno distintivo nella storia del tango, non è dovuto all'aneddoto che narra, né alla diffusa popolarità raggiunta – in cinque mesi sono state vendute 150.000 copie di fogli musicali – ma alla purezza del suo stile . È considerato il tango lunfardesco per eccellenza. Forse è così ma, in tal caso, condividerebbe quell'onore con "Uno y uno" di Lorenzo Traverso.

E' necessario notare, tuttavia, la precisione delle sue frasi, prive di parole inutili e di pleonasmi, come se fossero state sottoposte a un processo dettagliato di attenuazione. E ancora quella frase: "Campaneando un cacho 'e sol en la vedera" (Guardare un raggio di sole sul marciapiede). La miseria corporale e la demoralizzazione non sono mai state espresse in modo così eloquente.

Nel vocabolario di "Nueva Antología Lunfarda" possiamo leggere: «Mosaico: deturpazione di" moza "(giovane donna)» (il termine deturpazione significa – secondo la Real Academia – distorsione, menomazione, menzione peggiorativa).

Sulle pagine di tango del periodico di Gaspar Astarita "Tango y Lunfardo", Nº 80, compaiono due poesie: "Corralón" che gli appartiene e "A Alfredo Marino, mi padre" (ad Alfredo Marino, mio ​​padre) da suo figlio Norberto.

Alcune registrazioni di "El ciruja":
– Ignacio Corsini with guitars (1926 y 1927)
– Orch. Osvaldo Fresedo (1926)
– Carlos Gardel with guitars by Barbieri and Ricardo (1926)
– Orch. Juan Maglio “Pacho” (1927)
– Rosita Quiroga with guitars (1927)
– Orch. Francisco Canaro (1927)
– Quinteto Don Pancho (1939)
– Orch. Alfredo De Angelis with Julio Martel (1949)
– Orch. Francini-Pontier with Julio Sosa (1950)
– Orch. Carlos Di Sarli (1951)
– Edmundo Rivero with Orch. Carlos Figari (1956)
– Conjunto Don Goyo
– Edmundo Rivero with guitars (1963)
– Orch. Alfredo De Angelis with Carlos Aguirre (1966)
– Orch. José Basso with Alfredo Belusi (1967)
– Jorge Vidal with guitars (1967)
– Tita Merello with Orch. Carlos Figari (1968)
– Enrique Dumas with orquesta
– Orch. Los Señores del Tango
– Juanita Larrauri with Orch. Ernesto Tití Rossi (1972)
– Quartet “Pa’que Bailen Los Muchachos”-Dir Leopoldo Federico
– Walter Yonsky with guitars by Palermo and Peñalba (1973)
– Lalo Martel with Orch. Osvaldo Requena
– Orch. Símbolo "Florindo Sassone" with Rodolfo Lemos (1983)
– Bandoneon solo by Roberto Di Filippo (1983)
– Carlos Acuña with guitars by Juanjo Domínguez (1984)
– Mariano Leyes with Orch. Alberto Di Paulo
– Walter Yonsky with Bebe Nevoso Trio (1989)
– Luis Cardei (1990)
– Sexteto Tango Real with Pablo Banchero (1996)
– Orch. José Colángelo with Isabel Gil Arenas (1996)
– Oscar Chávez with Grupo “Otro Puerto”-Coco Potenza (1997)
– Conjunto La Chicana with Dolores Solá (2000)
– Patricia Noval (2002)
– Jorge Dobalo with Antonio Pisano (2005)
– Las Bordonas with Ignacio Cedrún (2007)

 

 

Performance

El ciruja   tango Ernesto de la Cruz Francisco Alfredo Marino 1926 T0370006384 84
1 T0370006384   Edmundo Rivero  
2 T0370006384 Alfredo De Angelis Julio Martel 1949-06-02
3 T0370006384 Carlos Figari Edmundo Rivero 1956
4 T0370006384 Carlos Di Sarli -- 1951-12-06
5 T0370006384 Enrique Francini, Armando Pontier Julio Sosa 1950-03-07
6 T0370006384 Francisco Canaro   1927-05-30
7 T0370006384 Francisco Canaro -- 1926-12-01
8 T0370006384 Francisco Canaro -- 1927-05-30
9 T0370006384   -unspecified female-  
10 T0370006384 Mariano Mores Néstor Fabián  
11 T0370006384 Guillermo Barbieri, José Ricardo Carlos Gardel 1926
12 T0370006384 José Basso Alfredo Belusi  
13   José Basso Alfredo Belusi 1967
14 T0370006384 Juan Félix Maglio -- 1927-07-05
15     -- 1962-09-15
16 T0370006384 Luis Nicolas Visca --  
17 T0370006384 Osvaldo Fresedo -- 1925--1928
18 T0370006384 Osvaldo Fresedo -- 1926
19 T0370006384 Quinteto Don Pancho, dir. Francisco Canaro   1939-09-14
20 T0370006384 Quinteto Don Pancho, dir. Francisco Canaro -- 1939-09-14
21 T0370006384 Las Bordonas -unspecified male-  
22 T0370006384 Los señores del tango -- 1962-09-15
23 T0370006384 Orquesta Típica Tokio Ranko Fujisawa  
24 T0370006384 -unspecified guitars- Ignacio Corsini 1926--1927
25 T0370006384 -unspecified guitars- Edmundo Rivero  
26 T0370006384 -unspecified guitars- Edmundo Rivero 1950
27 T0370006384 -unspecified guitars- Rosita Quiroga 1927-02-05

Fonte: todotango, tango.info

Indice Testi di Tango, con traduzione in italiano

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