Angel Villoldo: Il Padre del Tango

Angel Gregorio Villoldo Arroyo: IL Padre del Tango

di Emilio Zamboni

Angel Gregorio VilloldoNato a Buenos Aires, figlio di genitori argentini, Juan y Victoria Arroyo. Musicista, cantante, poeta, autore, compositore, chitarrista, pianista, violinista e ballerino. È stato attore nel Circo Rafetto, autore teatrale e di farse giocose. Ricevette lezioni di musica dal maestro e compositore italiano Ermanno Andolfi, morto in Argentina nel 1940, a cui dedicò due tanghi “ El Porteñito e Yunta Brava”.

Sulla vita di Villoldo, ci racconta Orlando Del Greco nella sua opera: “Affrettò y primi scontra con la vita insieme ai vigorosi e robusti cavalli di forza di Barracas e la costa di Montes de Oca, vicino a Constituciòn, Li se lo vide tante volte castigando il suo cavallo per aiutare le carrozze, e anche, se lo udì nella “La Banderita” e tante altre botteghe nella campagna, dopo qualche canzone dialogata (Stornellatori) intervenire con le sue canzoni, che cantava con voce soave e intonata accompagnandosi con la chitarra.”

Cantando, Villoldo registrò su fonografi e dischi, “R:C:A: Victor”. “Columbia”, “Odeon”, “Record”, “Zonofono”, “Era” e “Artigas”. Come poeta scrisse nelle riviste “Fray Mocho”, “La Pampa Argentina”, “Caras y Caretas”, “Papel y Tinta” e nel 1895, pubblicò un album omaggio a El ChocloCarlos Guido Spano. Destó ammirazione nel 1903 quando il pianista Jose Luis Roncallo debuttò con il suo famoso tango “EL CHOCLO” nel Bar “El Americano”, nella via Cangallo 966 (oggi Presidente Perón) e nello stesso anno, nella Sala Parisiana di Esmeralda 320, Dorita Miramar gli cantò la sua milonga “El Porteñito” per la prima volta. Inoltre, nel 1905 Villoldo scrisse le parole del tango “La Morocha” nel Bar Ronchetti, delle vie Reconquista e Lavalle, con musica di Enrique Saborido e dopo, nel 1913, crea le parole del tango il ”13” di Alberico Spatola. È anche autore tra l’altro delle parole dei tanghi “Apolo” di Alfredo Bevilacqua e “El Entrerriano” di Rosendo Mendizabal. Come compositore, oltre a gli indimenticabili “El Choclo”, “El Porteñito” ed “ El Esquinazo”, lasciò altri importanti tanghi: “El Torito”, Cuidado con los 50”, “Una Fija”, “ La Caprichosa”, “El Pechador”, ”Bolada de Aficionado”, “Soy Tremendo, “Chiflala que va a venir”, “El Farrista, “Don Pedro, “Que haces Chamberguito”,“Petit Salón”,“Trigo Limpio”,“El Pinchazo”, “Papita pa’l loro”, “Pineral”, “El Argentino”, “Calandria”, “La Bicicleta”,”, “A la Ciudad de Londres”, il già menzionato “Yunta Brava” e altre 100 titoli.

Locandina del brano musicale El Porteñito

 

 

 

Locandina del brano musicale El Porteñito

Nel mese di maggio del 1911, in occasione dell’inaugurazione dell’organo della chiesa San Carlos di Buenos Aires, si sono interpretate 4 opere del compositore italiano Domenico Zipoli, gesuita fiorentino, arrivato in Argentina nel 1717 e morto nel 1726; questo concerto è stato diretto dal musicista italiano Pietro Mascagni e per questa occasione, Villoldo compose il tango “Don Pedro” dedicato all’esimio maestro.

Oltre ai tanghi, Villoldo compose canzoni creole, marcie, maxixe, lanciere, mazurche, jota (ballo popolare spagnolo) fox-trot, habanere (ballo originario de L’Avana) fado (canzone popolare portoghese) e valzer creole. Si deve osservare che la prima canzone creola registrata dal famoso Duo Gardel Razzano nel 1917, “Cantar Eterno” appartiene anche a Angel G.Villoldo.

Portò il tango a Parigi nel 1907, con Alfredo Eusebio Gobbi, insegnando a suonare e ballare il tango Argentino. Nel 1910 creò un “Metodo per Suonare la Chitarra” per numeri, con le stesse caratteristiche attuali. Sicuramente è stato un grande precursore. Fu chiamato “ Il Padre del Tango”, non solo perché fu uno dei primi, ma anche per il suo talento creativo e la sua estesa e variata opera.
Angel Gregorio Villoldo, nato il 16 di febbraio 1861 e morto il 14 ottobre 1919, sono 95 anni.
Il 14 Ottobre di ogni anno, data della sua morte, in Argentina si ricorda come il “Giorno del Collezionista del Tango”

Fonte: isantesi

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